La ricostruzione dell’Ucraina non dovrebbe essere finanziata dai fondi di coesione dell’Ue, ma attraverso altri mezzi, come i contributi di bilancio degli Stati membri. È una delle richieste contenute nella risoluzione dalla relazione d’iniziativa sull’attuazione della politica di coesione nel 2014-2020 approvata oggi dalla commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo.
Nel testo, che include una riflessione sul prossimo periodo di programmazione, si chiede inoltre alla Commissione di valutare l’impatto dell’allargamento sulla politica di coesione per garantire che rimanga disponibile per sostenere tutte le regioni bisognose. Nel periodo precedente, la politica di coesione ha contribuito a creare nuovi posti di lavoro per 6,8 milioni di persone, a fornire sostegno a 2,2 milioni di imprese, a migliorare l’efficienza energetica in 550.000 famiglie e a rendere 29 milioni di persone meno esposte alle inondazioni attraverso i suoi investimenti anti-disastri.