Attirata in una trappola e aggredita in cantina a mezzanotte, ferita alla gola e lasciata in terra priva di sensi. Ad essere ricercato per il tentato omicidio di Waltraud Kranebitter Auer, fisioterapista molto conosciuta a Bolzano, sarebbe l’ex compagno della figlia, un cittadino nigeriano di 35 anni.
A distanza di neanche 24 ore dal duplice omicidio a Cisterna di Latina, dove la ferocia di un uomo ha colpito la madre e la sorella dell’ex fidanzata uccise a colpi di pistola, ancora una donna vittima di una violenza maturata in ambito familiare. La 62enne ora è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Maurizio di Bolzano: E’ in coma farmacologico, sedata, ma non sarebbe in pericolo di vita. A trovarla con la gola tagliata ed un versamento cerebrale nel i locali dei garage e delle cantine del condominio in cui vive è stato un vicino di casa.
Anche se i carabinieri indagano a 360 gradi, pare che una delle piste ritenute più verosimili sia quella che porta all’ambito familiare, ovvero all’ex genero. “Conosceva senz’altro il suo aggressore, ma non posso dire niente. Gli investigatori sanno tutto”, dice una parente raggiunta al telefono dall’ANSA.
Sospettato e dunque ricercato l’ex compagno della figlia di Waltraud Kranebitter Auer, un cittadino di origine nigeriana di 35 anni residente in Germania. La figlia della vittima aveva rotto la relazione col compagno, si era allontanata dall’uomo ed era tornata a vivere con i due figli dai genitori a Bolzano. Una rottura sembra problematica che avrebbe spinto la donna, secondo quanto si apprende, a rivolgersi ad un centro anbtiviolenza a Bolzano.
Ieri sera Waltraud si trovava in casa con i nipoti quando è scattata la luce, probabilmente una trappola per costringerla a scendere in cantina per riattivare i contatori della luce che erano stati staccati.
Poi l’aggressione e il tentato omicidio.
Dal 2021 fino al primo semestre del 2023 sono circa 900 le denunce raccolte dai carabinieri in Alto Adige per reati da codice rosso, ovvero legati alla violenza di genere e a quella familiare. E nel 2023 la tendenza è in aumento.
Solo nel 2023, in Trentino Alto-Adige sono avvenuti quattro femminicidi. Il 19 febbraio Sigrid Grober, 39 anni, è stata uccisa dal compagno Alexander Gruber a Merano, in Alto Adige.
Per questo delitto la Provincia di Bolzano si costituirà parte civile. Il 28 luglio Mara Fait, 63 anni, ha perso la vita per mano del suo vicino di casa, Ilir Zyba Shehi, a Noriglio. Un altro femminicidio è avvenuto in provincia di Trento solo pochi giorni dopo, il 6 agosto, quando a perdere la vita è stata Iris Setti, 61 anni, che è stata uccisa a Rovereto da Nweke Chukwka, senza fissa dimora. Il 13 agosto, infine, Celine Frei Matzohl è stata uccisa dal suo ex compagno, Omer Cim, a Silandro, in Alto Adige. All’inizio di quest’anno alla triste lista si aggiunge il nome di Ester Palmieri, uccisa dall’ex compagno Igor Moser a Valfloriana in Val di Cembra. Se si considerano invece gli ultimi sette anni, sono state 22 le vittime di femminicidio in Trentino Alto-Adige.
Christine Clignon, presidente dell’associazione Gea, lancia un appello a tutte le donne di rivolgersi ai centri antiviolenza della propria zona. “Come Gea – spiega Clignon – offriamo tre servizi: un numero verde che è attivo 24 ore su 24, un centro d’ascolto antiviolenza, a cui possono rivolgersi tutte le donne che si sentono in pericolo e le case delle donne ad indirizzo segreto”.
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