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‘Vittime di aggressività e violenze una ragazza su sette’

Scenate di gelosia, comportamenti aggressivi, smania di controllo, con tanto di geolocalizzazione in assenza del fidanzato e accesso ai social del partner. Per arrivare a insulti, anche in pubblico, e violenza fisica vera e propria. Pure tra le nuove generazioni gli “amori tossici” sono più diffusi di quello che si possa immaginare. Circa 1 ragazza su 7, tra quante sono oggi impegnate in una relazione sentimentale, racconta infatti di essere stata oggetto almeno una volta di una di queste degenerazioni per mano dell’attuale partner. E per quasi 1 su 10 ciò avviene con una certa frequenza.
    A delineare questo il quadro preoccupante è un’indagine di Skuola.net condotta in occasione della festa di San Valentino, con la partecipazione di 2.500 giovani “fidanzate” tra gli 11 e i 25 anni.
    L’aberrante catalogo delle manifestazioni devianti è, purtroppo, ricco e variegato. Andando ad abbracciare un ampio spettro di storture. Una ragazza su 4 deve assistere a frequenti sfuriate da parte del proprio “lui”, per via di una gelosia incontrollabile. Ancora peggio va a quel 13% che ha dovuto fare i conti, una o più volte, con offese pesanti. Al 15%, invece, è capitato che il fidanzato desse in escandescenze semplicemente per il modo di vestire, considerato troppo provocante. E ad un non trascurabile 7%, come condizione per uscire di casa, è stato persino imposto un determinato tipo di abbigliamento, più castigato.
    E poi ci sono i casi di violenza vera e propria. Il 5% delle intervistate – quindi 1 su 20 – ha raccontato di essere stata il bersaglio di uno schiaffo, un pugno o un calcio, dati dal partner con l’intento di fare male. Mentre il 7% afferma di aver dovuto avere rapporti sessuali per paura della reazione del compagno.
    Il sondaggio rivela anche che appena il 22% ha interpretato una manifestazione ossessiva di cui è stata oggetto come un possibile campanello d’allarme, a cui si affianca un esiguo 19% che non ha perdonato un atto di violenza grave. Tutte le altre vittime sono andate avanti quasi come se non fosse successo nulla. Inoltre, quando accadono questi fatti, non tutte parlano: solo 7 su 10 si sono confidate con altri. Peraltro quasi mai con le persone che potrebbero meglio aiutarle: il 48% si è aperto soprattutto con le amiche, soltanto 1 su 10 con i genitori o con degli esperti. 

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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