La Cina ha chiesto a Israele di fermare l’operazione militare a Rafah “il più presto possibile”. Lo afferma un portavoce del ministero degli Esteri in un comunicato.
“La Cina… si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale”, si legge nella nota. Pechino esorta Israele a “fermare le sue operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti.. .per prevenire un disastro umanitario più grave nella zona di Rafah”.
Ieri l’esercito israeliano con un blitz delle forze speciali aveva liberato a Rafah, nel sud della Striscia, due ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso. Questi ultimi avevano raccontato di essere stati tenuti ‘nella casa di una famiglia’, Hamas aveva invece annunciato la morte di altri tre rapiti nei bombardamenti. E aveva detto che nei raid israeliani erano morte almeno cento persone.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che aveva dato il via libera all’azione nei giorni scorsi, ha definito il blitz “una delle operazioni di salvataggio di maggior successo nella storia di Israele”. Per il ministro della Difesa Yoav Gallant, l’operazione ha rappresentato “un punto di svolta nella campagna contro l’organizzazione terroristica di Hamas che è vulnerabile e penetrabile”.
Il presidente americano Joe Biden furibondo con il premier israeliano Netanyahu per la campagna militare a Gaza. Secondo la Nbc, con i suoi collaboratori, si sarebbe lasciato andare anche ad insulti. ‘Ora basta, lo Stato ebraico si fermi’, hanno detto anche Gran Bretagna e Ue.
Scontro in Olanda sugli F35. Alta tensione anche tra Israele e Onu, dopo che Francesca Albanese, inviata del Consiglio dei diritti umani, si è vista negare l’accesso al Paese. Intanto, lo speaker della Camera Usa – Mike Johnson – ha annunciato che i repubblicani non voteranno il disegno di legge sull’Ucraina così come è stato presentato al Senato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA