L’Iran ha condannato Safa Aeli, lo
zio di Mahsa Amini, morta in custodia della polizia perchè non
indossava lo hijab in modo corretto, a cinque anni e quattro
mesi di carcere con accuse diverse: lo hanno dichiarato gli
attivisti per i diritti umani sui social media. Il Tribunale
rivoluzionario di Saqqez, città natale di Amini nella provincia
del Kurdistan, ha annunciato che, in base alla legge, il
trentenne Aeli sconterà in carcere 3 anni e mezzo della pena. È
stato accusato di “raccolta informazioni e collusione contro la
sicurezza nazionale”, “propaganda contro il sistema” e “insulto
al leader Ali Khamenei” durante le proteste.
Lo zio è stato inoltre condannato ad un divieto di lasciare
il paese per due anni e a scrivere la biografia di un membro dei
Basij ucciso durante le proteste. Aeli è stato arrestato a
settembre, alcuni giorni prima del primo anniversario della
morte di Amini, ed è stato poi rilasciato su cauzione.
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