Lo dice forte e chiaro Sabrina Ferilli, reduce dal suo passaggio all’ultimo Festival di Sanremo, parlando del dopo Amadeus: lei non lo condurrebbe mai. “Non sono capace, è una cosa enorme, non saprei da dove iniziare, a ognuno il suo mestiere”. L’attrice mancava dalla fiction Rai da oltre 10 anni: torna affiancata da Massimo Ghini (il suo agente senza scrupoli), Sergio Assisi (l’ex marito), Emanuela Grimalda (la sua assistente), diretta da Fausto Brizzi, in prima serata su Rai1 con una serie che strizza l’occhio a due film che hanno fatto la storia del cinema, Viale del Tramonto ed Eva contro Eva, e a una serie di grande successo come la francese Call My Agent. È Gloria, presentata nella sede Rai di Viale Mazzini, alla presenza di tutto il cast, del regista e della direttrice di Rai Fiction Mari Pia Ammirati, in onda lunedì 19 e poi il 26 e 27 febbraio su Rai 1, che gioca sui toni della commedia, proponendo però anche un monito importante “sui pericoli della fama a tutti i costi e del voyeurismo a mezzo social”. “Gloria è una donna scorretta, audace e autonoma. Per me è un ruolo molto diverso da quelli che ho spesso raccontato- spiega Ferilli. L’unico che un po’ si avvicina è quello ricoperto in Tutta la vita davanti, un personaggio politicamente scorretto. Gloria è un’attrice di mezza età in un momento storico in cui il merito, l’esperienza, la cifra lavorativa non contano nulla rispetto al marketing del sentimento o alla politica del dolore di chi cavalca il racconto della malattia dei lutti delle tragedie. Lei, capendo tutto questo, abbraccia questa modalità tornando in auge. Il film quindi mette in discussione questo momento, chiaramente in forma di commedia”. La serie è prodotta da Eagle Pictures, in collaborazione con Rai Fiction, ed è tratta dalla sceneggiatura originale di Roberto Proia ‘Vorrei vedere te’. Gloria è una diva, un’adorabile bugiarda con una naturale propensione verso il melodramma e l’eccesso. Per il ruolo Ferilli – che ha subito amato il personaggio per le sfumature di dramma e comicità che lo caratterizzano – è stata la prima e unica scelta della produzione e del regista. Ad affiancarla un cast di attori molto amati la cui presenza contribuisce a esaltare la divertente gamma di caratteristiche, dal narcisismo all’egoismo spudorato, che Ferilli ha saputo donare alla sua Gloria Grandi, insieme a umanità, simpatia e fragilità. Tra questi, Massimo Ghini nel ruolo del suo agente con il quale ricrea una coppia cinematografica e televisiva di grande successo. La scrittura dei sei episodi della serie è stata affidata all’autore stesso del soggetto (che è anche produttore), Roberto Proia. Nella serie si fanno nomi e cognomi di personaggi famosi. La sceneggiatrice Paola Mammini spiega: “La Rai ci è venuta incontro. Scriviamo personaggi con un amore molto forte”. Quante Gloria ha incontrato Ferilli nella sua carriera?: “Eh, ce ne stanno, questo è un mestiere particolare, che mette a repentaglio molto, ma anche uomini. Se non hai radici forti e non sei ben piantata a terra, si rischia. Gli ultimi divi, quelli americani, si vede che vita fanno… È un mestiere che ti mette a dura prova. Di Gloria ne ho conosciute ed evitate”. La protagonista è un’attrice che è stata importante e che, con l’età che avanza, si è sentita messa un po’ da parte, una situazione comune a molte colleghe ma che, secondo l’attrice romana, sta cambiando. “Molto è cambiato nel periodo più recente: oggi vedo attrici 60enni e 70enni che sono protagoniste di grandi storie, molte vincitrici di Oscar, ma certo c’è ancora tanto da fare per abbattere i pregiudizi. Gloria comunque è un’attrice che rimane fuori non tanto per gli anni che ha, ma per quello che va di modo oggi: i social, la semplificazione, l’esposizione del dolore. È tutto semplificato, non a caso per esprimersi basta un dito con il pollice su o giù, ma questo mondo è molto pericoloso perché gli esseri umani sono molto complessi, e di su e giù non c’è niente nella vita vera, a parte le scale”. Sul confronto con Anna Magnani sottolinea: “All’inizio della carriera ci giocavano. Ho sempre detto no anche a film i cui ruoli erano simili a quelli che avrebbe fatto lei. Ma non mi sono mai pentita, anzi i tanti no della mia carriera mi hanno salvato la vita”. Altri progetti in Rai, per ora, dice Ferilli “non ce ne sono, ma perché io preferisco fare una cosa alla volta. Si racconta sempre la rivalità tra donne perché è un cliché. Questa serie inverte i registri, mi sono divertita molto a farlo anche per questo”. Gloria è fermamente convinta che il suo enorme talento sia sprecato per la serialità televisiva, che ormai da qualche anno padroneggia con grande eleganza. Vuole tornare al cinema con la C maiuscola e pensa, anzi sa, che una volta abbandonata la tv tornerà di nuovo protagonista sul grande schermo. Alla domanda se le piacerebbe debuttare alla regia, seguendo l’esempio di Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti o Margherita Buy, Ferilli risponde: “No, non fa per me, non sarei all’altezza, non ne sarei capace” senza aggiungere altro.
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