BRUXELLES – L’intelligenza artificiale (IA) avrà un ruolo importante nel ridisegnare il lavoro delle testate giornalistiche, dalla redazione alla parte commerciale. E se i guadagni di produttività non saranno immediati, l’adozione dell’IA nel settore dell’informazione avverrà comunque non senza attriti.
Sono alcune delle principali conclusioni cui giunge uno studio pubblicato sulla Columbia Journalism Review che analizza il modo in cui l’IA rimodellerà le notizie e l’arena pubblica. La ricerca è il frutto di 134 interviste a operatori dell’informazione di 35 organizzazioni giornalistiche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania – tra cui The Guardian, Washington Post, The Sun, Financial Times, Bayerischer Rundfunk – e a 36 esperti internazionali provenienti dall’industria, dal mondo accademico, dalla tecnologia e dalla politica.
Secondo lo studio, ciò cui stiamo assistendo con l’avvento dell’IA è una ulteriore razionalizzazione del lavoro giornalistico che dipenderà dal contesto e dal compito e sarà anche influenzata da incentivi e decisioni istituzionali. Da questa riorganizzazione emergeranno vincitori e vinti. O meglio, sono già emersi: in vantaggio, vi sono i media in grado di investire in R&D, di dedicare tempo al personale, di attrarre talenti e di costruire infrastrutture.
I guadagni di produttività derivanti dall’IA nel settore dell’informazione, avvertono i ricercatori, non saranno immediati, ma scaglionati. Nelle fasi iniziali comporteranno dei costi e richiederanno cambiamenti a livello organizzativo e strategico.
Diverse sono le variabili che determineranno la velocità con cui i media adotteranno l’IA: regolamentazione, resistenza degli operatori dell’informazione, preferenze del pubblico e incompatibilità delle infrastrutture tecnologiche, solo per menzionarne alcune. Un aspetto fondamentale, poi, sarà la concentrazione del controllo sull’IA da parte di una manciata di grandi aziende tecnologiche poiché il controllo sulle infrastrutture conferisce potere, osservano i ricercatori. Lo sviluppo di quadri di riferimento per bilanciare l’innovazione con le preoccupazioni legate a questioni come il diritto d’autore rimarrà, infine, un compito difficile e imperfetto, ma necessario.