BRUXELLES – “Con una domanda ancora debole e aspettative di inflazione ancorate, non è necessario che la politica monetaria generi ulteriore rallentamento per tenere sotto controllo l’inflazione: l’attenuazione degli shock dell’offerta crea un margine di ripresa della domanda senza alimentare l’inflazione”. Lo afferma il membro del board della Bce Piero Cipollone intervenendo a un evento al Parlamento europeo su “L’euro a 25: quale futuro per l’Unione economica e monetaria?”.
“Poiché le sfide esterne, e soprattutto geopolitiche, diventano più frequenti e gravi, rafforzare la resilienza dell’Europa a queste sfide e agli shock economici associati diventa più cruciale: in parole povere, i ‘costi della non-Europa’, una delle ragioni principali dietro l’iniziativa di Delors per la creazione del mercato unico e dell’Unione economica e monetaria, sono in aumento”, ha aggiunto Cipollone nel suo intervento. “È quindi fondamentale rafforzare ulteriormente questi due elementi centrali del nostro progetto europeo e iniziative come Next generation Eu hanno dimostrato i potenziali benefici derivanti dall’agire a livello europeo e dall’abbracciare i principi del modello economico di Delors”, ha detto ancora detto sottolineando la necessità di non rendere lo strumento un “caso isolato se si vuole rafforzare la concorrenza, la cooperazione e la solidarietà”.
La Banca centrale europea, ha poi spiegato, “sostiene da tempo l’integrazione del Meccanismo Europeo di Stabilità nel quadro giuridico dell’Ue, in particolare in considerazione dei suoi poteri ampliati”. Un impegno a inserire il Mes nel quadro giuridico dell’Ue durante la prossima legislatura “potrebbe contribuire a sbloccare l’attuale situazione di stallo sulla ratifica del trattato Mes riveduto, che è essenziale per rendere operativo il sostegno comune del Fondo di risoluzione unico e un passo fondamentale verso il completamento del processo unione bancaria”, ha evidenziato.
Cipollone ha affermato anche di accogliere “con favore l’accordo politico raggiunto dai colegislatori” sulla riforma del Patto di stabilità che i negoziatori di Parlamento europeo e Consiglio Ue hanno raggiunto nella notte tra venerdì 9 febbraio e sabato 10. “Sebbene il quadro rivisto rimanga piuttosto complesso, contribuirà a trovare un equilibrio tra finanze pubbliche sostenibili e riduzione del debito da un lato, e incentivi a impegnarsi in riforme e investimenti dall’altro, sostenendo al tempo stesso politiche fiscali anticicliche”. Agli eurodeputati ha sottolineato il fatto che è “essenziale che il quadro rivisto venga attuato in modo fedele ai suoi obiettivi, altrimenti non sarà credibile”.