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Sanremo 2024, Amadeus: ‘Ringrazio l’apertura della Rai ma io devo fermarmi’

The End: la favola di Sanremo per Amadeus è finita. Sceso dalla carrozza che l’ha portato via dall’Ariston con Fiorello, il direttore artistico ribadisce la volontà di fermarsi e di pensare ad altro. Chiude così definitivamente all’ipotesi di un sesto festival, ventilata anche dall’ad della Rai, Roberto Sergio, che dà appuntamento a lui e allo showman fra quindici giorni, a bilancio di un’edizione entrata nella storia con una media del 66% di share, l’88% tra i 15-24enni e una raccolta pubblicitaria record da 60,2 milioni.

“Dissi già a maggio che questo sarebbe stato l’ultimo festival, anche se nessuno ci ha creduto. Ringrazio Sergio per il desiderio di farmi (farci con Fiorello) proseguire, ma sento che ci dobbiamo fermare e pensare ad altro. Questo non significa che vado a fare l’eremita, ma che ho bisogno di trovare altre idee, altre sfide, altre scommesse”, risponde il condottiero Amadeus, l’ex giovanotto di Radio Deejay che da bambino sognava di fare il bravo presentatore e ora potrebbe condurre a occhi chiusi, con il volto stanco ma soddisfatto e i lucciconi agli occhi quando la sala stampa all’Ariston gli tributa un’ovazione.

Quando è salito sulla carrozza con Fiorello, “il primo pensiero è stato di grande gioia. È come quando finisce una partita – sorride – e sollevi la coppa. È la fotografia che non dimentichi più. Scarichi la tensione, la mente si prende un po’ più di riposo e lascia spazio alle emozioni. C’è una sorta di serenità e leggerezza: vuoi solo goderti la vittoria”.

Nonostante le irruzioni – inevitabili – della cronaca e la voglia della politica di prendersi la ribalta di Sanremo, e nonostante le fibrillazioni del termometro Rai, più che mai in periodi di rinnovo dei vertici, Amadeus ribadisce di “non aver mai avuto pressioni politiche in questi cinque anni, pur essendo stato attaccato da destra e da sinistra. Ringrazio l’Ad: prima ancora che cominciasse Sanremo mi ha detto che avrei potuto continuare a lavorare in totale libertà. Non ho mai ricevuto una sua telefonata per chiedere cosa stessi facendo”.

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“Anche quando c’erano polemiche nell’aria, io ho lavorato in totale autonomia, e per come sono fatto io non potevo essere altrimenti, non avrei mai accettato alcuna scorciatoia, non mi appartiene, non l’ho mai fatto”. E con il supporto di una squadra straordinaria, che ha avuto “fiducia” nelle sue idee: come quando, nel 2020, uscì fuori dall’Ariston con Emma per raggiungere piazza Colombo, “abbattendo la liturgia del festival, e fu il picco di share”. Cita il tecnico che lo ha ringraziato “per averci regalato un sogno. Siamo fieri di essere stati qui, mi ha detto. È una grande gioia, perché dietro Amadeus c’è una piramide di persone che lavora dall’alba”.

Si smarca dalle polemiche sul verdetto finale – con la vittoria di Angelina Mango su Geolier – in cui il voto della sala stampa e della giuria delle radio ha totalmente ribaltato il giudizio del televoto, in cui il rapper napoletano era al 60% contro il 16.1% dell’artista lucana. “Io consegno le canzoni alla gente. Mi piace ascoltarle in radio, sentire che i cantanti mi chiamano per dirmi che stanno facendo numeri da capogiro. Accetto qualsiasi classifica sempre con entusiasmo: chi vince, per il pubblico, per le radio, per la sala stampa, per me meritava di vincere”.

Ora lo aspetta Affari tuoi, che gli ha permesso di diventare “il volto della porta accanto”. E la puntata di lunedì di Viva Rai2!. “Ti ho preparato un mantello con scritto ‘Pensati a Roma'”, ride in viva voce al telefono Fiorello. E il progetto di un Attenti a quei due con l’amico di sempre? “Lo conosco da 38 anni, ma non abbiamo sempre lavorato insieme, ognuno ha fatto il suo percorso, lui come showman, io nel quiz o nella musica. Può capitare qualche altro evento, ma per ora non c’è nulla: in questo momento – ripete Amadeus – sento il bisogno di azzerare tutto. Ad agosto magari, quando saremo in vacanza insieme proveremo a mettere la testa su altro”.
Un desiderio, nell’immediato, ce l’ha: “Mettere la seconda stella sul petto”, sorride il super tifoso nerazzurro, che sogna il ventesimo scudetto. “Ogni anno qui l’Inter ha sempre vinto la partita prima e dopo il festival – conclude con una battuta – e ho pubblicamente ringraziato la società che mi ha permesso di fare Sanremo in assoluta serenità”. 

La finale di Sanremo 2024, che ha incoronato vincitrice Angelina Mango, è stata seguita su Rai1 da una media di 14 milioni 301mila telespettatori, pari al 74.1% di share. La media di share è la più alta dal 1995, quando l’ultima serata del festival condotto da Pippo Baudo, con Anna Falchi e Claudia Koll, ottenne il 75.22%.
La prima parte dell’ultima serata del festival di Amadeus ha ottenuto 17 milioni 281mila spettatori pari al 70.8%; la seconda 11 milioni 724mila pari al 78.8%. L’anno scorso l’ultima serata del festival raccolse una media di 12 milioni 256mila telespettatori pari al 66%. La prima parte fu seguita da 14 milioni 423mila telespettatori pari al 62.1% di share; la seconda da 9 milioni 490mila pari al 73.7%.

Il picco di ascolto, durante la finale  è stato raggiunto alle 22.39: in quel momento, a seguire su Rai1 lo scambio sul palco tra Fiorello e Roberto Bolle, c’erano 18 milioni 259mila telespettatori. All’1.56, per la lettura della classifica finale, il picco in share, pari all’85.3%.

Angelina Mango con La Noia vince Sanremo 2024

Angelina Mango ha vinto il festival di Sanremo con il 40.3% delle preferenze totali, considerando le tre giurie (televoto, Sala Stampa, giuria delle radio). Al secondo posto Geolier con il 25.2%, al terzo Annalisa con il 17.1%, al quarto Ghali con il 10.5%, al quinto Irama con il 6.9%.

Loredana Bertè, con il brano Pazza, vince il Premio della Critica Mia Martini, intitolato a sua sorella. L’artista si afferma con ampio margine, ottenendo 54 voti dei giornalisti accreditati presso la Sala Stampa. Al secondo posto Fiorella Mannoia con 16 voti, al terzo Diodato con 15. In totale sono stati espressi 119 voti, tutti validi.

Angelina Mango con La Noia vince Sanremo 2024
A Loredana Bertè, con il brano Pazza, è andato il Premio della Critica Mia Martini; ad Angelina Mango sono andati anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, con 22 voti e il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è stato assegnato a Fiorella Mannoia con Mariposa. La valanga di preferenze ha mandato in tilt il televoto: artisti e fan hanno segnalato problemi nella ricezione dei messaggi di conferma. Ma la Rai – dopo le opportune verifiche – ha precisato che la grande quantità di preferenze era stata regolarmente acquisita e che nessun voto sarebbe andato perso. Per chiudere il suo ultimo festival Amadeus ha voluto accanto a sé ancora l’amico Fiorello: dopo le ore piccole con Viva Rai2! e le incursioni all’Ariston, lo showman si è presto il palco con una rivisitazione dell’Uomo in frac su un mash-up tra Domenico Modugno e Billie Jean di Michael Jackson, con un costume luminoso dagli inserti led, con i ballerini della Compagnia ucraina di danza hi tech di Kiev.

Festival di appelli e di dediche
La finale è filata via tra una dedica, un appello, un abbraccio alle mamme in platea. BigMama ha urlato la sua La rabbia non ti basta “a tutte le persone insicure, a chi prova vergogna: credete sempre in voi stessi, credete nei vostri sogni e se volete ballare, ballate”. Gazzelle ha dedicato la sua Tutto Qui a “Giovanna, una persona che mi manca molto”. Dargen D’Amico ha cantato Onda Alta e poi bacia Mara Venier: Amadeus lo ha ringraziato “per avere portato allegria e al tempo stesso riflessioni profonde”. I Negramaro hanno proposto Ricominciamo tutto e hanno urlato: “Viva la musica, viva la libertà, viva la pace”. Mahmood ha convinto con la sua Tuta Gold e poi ha ringraziato “tutte le artiste e gli artisti che ci hanno regalato la loro visione del mondo in maniera totalmente libera su questo palco. Viva le differenze e la libertà di pensiero sempre e comunque”. Ghali, che spicca con Casa mia, si è fatto suggerire dall’alieno Rich che lo accompagnava il suo ‘Stop al genocidio’. E mentre Tedua si esibiva sulla Costa Smeralda tra il pubblico sono apparsi bandiere palestinesi e cartelli con stop al genocidio e cessate il fuoco. Il pensiero di Emma è andato al papà Rosario, mancato nel 2022: “È stato il primo a lanciarmi sul palco: gli prometto che ci resterò fino a quando avrò fiato in corpo”. La Sad hanno sollevato una bandiera verde, viola e blu: “Non rappresenta ideali politici, ma i valori della lotta alla discriminazione, alla violenza, all’odio, all’abuso e al sessismo. è solo il primo passo per cambiare l’Italia al meglio se tutti lo vogliamo”. Mr. Rain ha lasciato i fiori su una delle Due Altalene sul palco, con dedica a “tutte le persone che hanno il vuoto dentro”. Sangiovanni a 21 anni ha capito che “la sconfitta e la vittoria non sono davvero importanti, ma la vittoria è stare bene o quanto meno provarci”.

   

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