L’estrema destra nazionalista in
Svizzera vuole combattere l’immigrazione ponendo un tetto alla
popolazione in territorio elvetico. E per farlo, ha lanciato
l’iniziativa popolare “No alla Svizzera a 10 milioni!”, con
l’obiettivo di inserire nella Costituzione federale un nuovo
articolo sullo “sviluppo demografico sostenibile”. Se accettata,
la popolazione residente permanente della Svizzera non dovrà
superare i dieci milioni di persone prima del 2050. Il testo,
lanciato a luglio dai sovranisti dell’Unione Democratica di
Centro (Udc), ha raccolto nei giorni scorsi le firme necessarie,
secondo il consigliere nazionale Thomas Matter (Zh).
“L’iniziativa è pronta”, ha assicurato il parlamentare
elvetico citato dal portale Les Temps. “Abbiamo raccolto circa
110mila firme autenticate e ora chiediamo alle sezioni di
restituirci rapidamente i restanti fogli di firma”. Secondo il
legislatore, il partito prevede di presentare l’iniziativa alla
fine di marzo o all’inizio di aprile.
Il testo dell’Udc prevede che, una volta superata la soglia
dei 9,5 milioni, le persone ammesse provvisoriamente in Svizzera
non possano più ottenere un permesso di soggiorno né la
nazionalità svizzera. E se queste misure non basteranno, la
Svizzera dovrà rescindere l’accordo sulla libera circolazione
delle persone con l’Ue. “Abbiamo bisogno di più infrastrutture e
di più energia, e gli affitti aumentano perché c’è
un’immigrazione che non è controllata, che non è gestita”, ha
affermato Marco Chiesa, presidente dell’Udc. “E la Svizzera è un
Paese piccolo, non può permettersi di arrivare fino a dieci
milioni di persone, anche nove milioni”.
Una lettura che tuttavia non trova d’accordo alcuni esperti,
tra cui il capo economista dell’Unione svizzera dei datori di
lavoro: “Non credo che sia il momento di dire basta”, ha
affermato. “Certo, c’è una crescita demografica, ma il fatto che
la popolazione svizzera tenda a voler lavorare a tempo parziale
significa che abbiamo bisogno dell’immigrazione se vogliamo
mantenere il nostro livello di prosperità”.
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