Connect with us

Hi, what are you looking for?

Italiani

Israele sotto pressione per l’attacco a Rafah

   L’ufficio stampa governativo gestito da Hamas ha invitato il Consiglio di sicurezza dell’Onu a “convocare una riunione immediata” dopo l’ordine ai soldati israeliani di attaccare Rafah. Lo riporta la Cnn. “Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una riunione immediata e urgente per confermare la sua determinazione a obbligare l’occupazione israeliana a fermare la guerra genocida che sta commettendo contro i palestinesi a Gaza”, si legge nella dichiarazione, in cui si avverte che l’attacco su Rafah potrebbe “lasciare decine di migliaia di martiri e feriti”. 

   Da parte sua, il premier Netanyahu avrebbe affermato nel Gabinetto di guerra che Israele ha un solo mese di tempo – vista la pressione internazionale – per completare le sue operazioni a Rafah volte a smantellare i 4 battaglioni di Hamas nell’area. Netanyahu, annunciando i preparativi per l’offensiva contro la fazione islamica schierata a Rafah e le misure per evacuare la popolazione civile sul posto, avrebbe quindi evidenziato che le operazioni si dovrebbero completare prima dell’inizio del Ramadan, attorno al 10 marzo. 

Ministra esteri tedesca, un attacco a Rafah sarebbe una ‘catastrofe umanitaria annunciata’

   La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, nel segnalare una propria visita in Israele nei prossimi giorni finalizzata alla ricerca di un cessate il fuoco, ha detto che un attacco israeliano a Rafah innescherebbe una “catastrofe umanitaria annunciata”.

   “Le sofferenze a Rafah sono già incredibili. 1,3 milioni di persone cercano riparo dai combattimenti in uno spazio molto ristretto. Un’offensiva dell’esercito israeliano” sulla città meridionale della Striscia “sarebbe una catastrofe umanitaria annunciata”, ha scritto Baerbock su X.

Advertisement

   “La popolazione di Gaza non può scomparire nel nulla. Israele deve difendersi dal terrore di Hamas, ma allo stesso tempo
alleviare il più possibile le sofferenze della popolazione civile”, ha aggiunto la ministra. “Per questo abbiamo bisogno di un altro cessate il fuoco, anche per poter finalmente liberare gli ostaggi. Discuterò il modo per raggiungere questo obiettivo la prossima settimana in Israele”. 

Per i sauditi l’attacco avrebbe ‘ripercussioni estremamente pericolose’

   Il ministero degli Esteri saudita ha messo in guardia, in una dichiarazione postata su X, dalle “ripercussioni estremamente pericolose” di un attacco alla città di Rafah, ultimo rifugio a Gaza per centinaia di migliaia di palestinesi sfollati. Lo riporta Al Jazeera.

   Il ministero ha affermato il suo categorico rifiuto e la forte condanna della deportazione forzata della popolazione palestinese e ha rinnovato la richiesta di un immediato cessate il fuoco. “Questa continua violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale conferma la necessità di convocare urgentemente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per impedire a Israele di causare un’imminente catastrofe umanitaria di cui sono responsabili tutti coloro che sostengono l’aggressione”, ha dichiarato il ministero

Media, sale a 28 il numero dei morti per i raid israeliani a Rafah

   Sale a 28 il numero dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani a Rafah. Lo afferma un funzionario dell’ospedale e giornalisti dell’Associated Press. Ogni attacco ha ucciso più membri di tre famiglie, inclusi 10 bambini, il più giovane di soli tre mesi, dice AP.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

You May Also Like

Mondo

(ANSA) – ROMA, 30 NOV – I piani per una dura repressione degli uiguri in Cina sarebbero collegati ai più alti livelli della leadership...

In primo piano

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che lo sviluppo scientifico e tecnologico deve mirare alle frontiere scientifiche globali, servire il principale campo di...

Italiani

(ANSAmed) – TEL AVIV, 15 FEB – Un calo del 94 per cento dei casi sintomatici di Covid è stato rilevato fra quanti sono...

In primo piano

Più di 5,000 persone sono rimaste ferite nell’esplosione di martedì (4 agosto) al porto di Beirut e fino a 270,000 sono rimaste senza case...