La prevista offensiva israeliana su
Rafah, sulla punta meridionale della Striscia di Gaza, potrebbe
provocare “decine di migliaia di morti e feriti”, secondo Hamas,
che ha invitato il Consiglio di sicurezza dell’Onu a “convocare
una riunione immediata”.
“Avvertiamo di una catastrofe e di un massacro che potrebbe
provocare decine di migliaia di martiri e feriti”, ha dichiarato
la fazione armata palestinese, che ritiene “la comunità
internazionale e l’occupazione israeliana” responsabili di
queste possibili conseguenze. “Chiediamo al Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una riunione
immediata e urgente per confermare la sua
determinazione a obbligare l’occupazione israeliana a fermare la
guerra genocida che sta commettendo contro i palestinesi a
Gaza”, si legge in una successiva dichiarazione dell’ufficio
stampa di Hamas.
Anche il sindaco di Rafah, Ahmed al-Sufi, ha detto ad Al
Jazeera che “qualsiasi azione militare nella città affollata da
più di 1,4 milioni di palestinesi porterà ad un
massacro e a un bagno di sangue”. “Facciamo appello alla
comunità internazionale e a ogni coscienza viva affinché fermi
il genocidio contro il popolo
palestinese”, ha affermato al-Sufi sostenendo che la città sta
già affrontando una carestia a causa della mancanza di
rifornimenti e che gli aiuti che arrivano attraverso il valico
di Rafah sono sufficienti solo per il 10% della popolazione
della città.
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