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Unione Europea

Madrid punta a “migliorare la legge catena alimentare e semplificare la Pac”

MADRID – Il ministro spagnolo di Agricoltura, Luis Planas, difenderà nel Consiglio della Ue del 26 febbraio “la semplificazione della Pac”, la Politica Agraria Comune, per “alleggerire la burocrazia” per accedere agli aiuti, così come il principio di reciprocità con i prodotti fitosanitari di Paesi terzi alla Ue. “Un prodotto vietato per il produttore europeo lo deve essere anche per qualunque prodotto si importi nella Ue”, ha spiegato Planas in dichiarazioni a TVE. L’Esecutivo deve “dare risposta alle manifestazioni e rivendicazioni degli agricoltori, anche se – ha ammesso Planas – non sarà semplice, perché dipende da Bruxelles e anche dalla regioni”. “Stiamo lavorando a una serie di misure di semplificazione della Pac e le proporremo a Bruxelles”, ha assicurato.

Un appello alla “società civile” a “unirsi con carovane di auto” alle colonne di trattori per effettuare blocchi stradali e bloccare le strade di accesso a Madrid, dalla mezzanotte di oggi a tutto sabato, è stato lanciato attraverso le reti sociali dalla piattaforma 6 Febbraio, che da quella data ha avviato le mobilitazioni dagli agricoltori indipendenti in Spagna. È previsto che coinciderà con lo sciopero convocato sempre per domani dalla Piattaforma Nazionale per la difesa del settore dei trasporti, che associa migliaia di autotrasportatori su strada autonomi e delle Pmi che nel marzo 2022 già promosse una mobilitazione di 20 giorni che paralizzò la catena di distribuzione nel Paese.

Cortei di trattori si dirigono verso “tutte le prefetture di Spagna” per reclamare che siano autorizzate le proteste di domani, ha segnalato il portavoce della piattaforma 6 Febbraio, Diego Conesa. Al riguardo, il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, ha avvertito che la prefettura di Madrid non ha ricevuto nessuna comunicazione della protesta convocata per domani dagli agricoltori nella capitale e ha ricordato che “tutte le manifestazioni e concentramenti devono essere comunicati e può anche essere negata l’autorizzazione per motivi di sicurezza o chiedere la modifica dei percorsi indicati”.

Rispetto ai picchetti, i blocchi stradali e i tafferugli e gli scontri di ieri fra manifestanti e forze di polizia, Grande-Marlaska ha ripetuto, in dichiarazioni a TVE, che “quando si esercita la violenza si scredita la materializzazione di un diritto costituzionale” a manifestare. E “per questo ci sono le forze e corpi di sicurezza per agire ed evitare atti illegittimi che possano inibire il diritto dei cittadini alla libera circolazione e a svolgere le proprie attività”.

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