In Argentina i parlamentari
della Libertad Avanza (Lla; partito del presidente Javier MIlei)
hanno presentato alla Camera dei deputati un progetto
sull’interruzione volontaria di gravidanza, che pone a rischio
il diritto delle donne ad abortire, sancito nel 2020 con la
norma 27610.
Il disegno di legge classifica l’aborto come un crimine e
punisce con pene detentive le donne che decidono di interrompere
la gravidanza. Il testo ribalta la legge attuale, che permette
alle donne di abortire legalmente fino alla 14ma settimana di
gestazione, e oltre quel periodo, nei casi in cui sia a rischio
la vita o la salute della madre o ci sia stato abuso sessuale e
stupro.
L’iniziativa propone infatti di punire “la donna che provoca
il proprio aborto o acconsente che qualcun altro lo causi” con
pene fino a tre anni di reclusione. E prevede pene da uno a
quattro anni per i professionisti che aiutano a interrompere la
gravidanza.
La misura arriva dopo il flop della legge omnibus al
Congresso, rinviata alle commissioni, dopo che il governo si è
trovato in minoranza su punti centrali del progetto.
Il provvedimento è stato presentato da Rocío Belen Bonacci
(27 anni), e porta solo la firma dei deputati della Lla,
Beltrán Benedit, María Fernanda Araujo, Lilia Lemoine, Manuel
Quintar e Oscar Zago. La formazione del presidente Javier Milei
nell’aula dei Deputati conta solo su 37 parlamentari.
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