Convocato a scuola per parlare della condotta scolastica del figlio dodicenne, un trentaquattrenne ha aggredito un docente, coordinatore della classe del ragazzino, afferrandolo per il collo e sbattendolo al muro. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, di aggressione ai danni del personale scolastico, è avvenuto oggi a Reggio Calabria, all’interno di una scuola elementare e media.
Per questo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che sta mettendo in campo con governo e Parlamento una pluralità di azioni per combattere le violenze contro il personale della scuola, oltre all’inasprimento delle pene vuole introdurre “un’ulteriore, specifica sanzione risarcitoria, che stiamo elaborando insieme con il ministro Nordio, per il danno reputazionale che le scuole ricevono dall’aggressione dei propri dirigenti scolastici, dei propri docenti o del personale in generale”. Perché “è evidente – ha spiegato durante il question time – che chi aggredisce un dipendente della scuola aggredisce lo Stato, minando nel profondo la credibilità e l’autorevolezza dell’istituzione”.
Dallo scorso anno c’è stato un aumento delle aggressioni perpetrate dai genitori, pari al 111% ed una leggera diminuzione di quelle da parte degli alunni. Con un disegno di legge, attualmente all’esame del Senato, si vuole dunque dare maggiore peso al voto in condotta. Allo stesso tempo, nel provvedimento, si vuole ripensare l’istituto della sospensione, “che non può portare al paradosso di un ulteriore allontanamento dello studente dalla comunità scolastica, ma che deve invece costituire un’occasione di consapevolezza del valore della sanzione, da vivere all’interno della scuola o attraverso attività di cittadinanza solidale”, ha detto ancora il ministro, per il quale è anche necessario che divenga presto legge un’altra proposta, già approvata in prima lettura dalla Camera, che innalza le pene per chi aggredisce gli insegnanti o il personale scolastico.
A tutto questo si aggiunge una circolare del ministero dell’Istruzione alle scuole che riguarda il fenomeno delle occupazioni: “azioni messe in atto da una minoranza di studenti che comprimono il diritto allo studio di una più ampia maggioranza e che in molti casi impediscono servizi essenziali per l’amministrazione, non consentendo neppure l’ingresso al personale amministrativo”, ha detto ancora Valditara, che nella circolare ricorda ai dirigenti scolastici la necessità di addebitare agli studenti responsabili le spese per i danni, le pulizie e, più in generale, per il ripristino delle aree dedicate alla didattica.
Intanto sono in miglioramento le condizioni dello studente accoltellato ieri da un 18enne suo conoscente all’uscita di una scuola a Pieve Emanuele, nel Milanese. Il 16enne potrebbe infatti essere dimesso a breve mentre sarà interrogato domani dal gip di Milano il 18enne: per il giovane, il pm di turno ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per lesioni aggravate dall’uso di arma, minacce gravi e porto di coltello.
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