BRUXELLES – In occasione della seconda edizione del Forum mondiale dell’Unesco sull’IA, otto società tech, tra cui Microsoft, hanno sottoscritto una carta per costruire un’intelligenza artificiale etica. L’accordo obbliga le aziende a “svolgere appieno il loro ruolo nella protezione dei diritti umani durante la progettazione, lo sviluppo, l’acquisto, la vendita e l’utilizzo dell’IA”. È la prima volta che le aziende si impegnano con le Nazioni Unite in questo ambito.
L’accordo stabilisce che la due diligence deve essere effettuata per soddisfare gli standard di sicurezza, identificare gli effetti negativi dell’IA e adottare misure tempestive per prevenirli, mitigarli o porvi rimedio, in linea con la legislazione nazionale. L’accordo inoltre sottolinea l’importanza dei test da effettuare prima dell’immissione sul mercato dei sistemi di IA. Considerata, tuttavia, la rapida evoluzione della nuova tecnologia già presente sul mercato, si chiede anche lo sviluppo di valutazioni e pratiche di mitigazione dei rischi ex post.
“Nel novembre 2021, l’Unesco ha ottenuto il consenso di tutti i suoi Stati membri per adottare il primo quadro etico globale per l’uso dell’IA: oggi compiamo un altro passo importante ottenendo lo stesso impegno concreto da parte delle aziende tecnologiche globali” ha dichiarato Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco. Azoulay ha inoltre invitato tutti gli stakeholder del settore tecnologico a “seguire l’esempio di queste prime otto aziende: questa alleanza tra settore pubblico e privato – ha aggiunto – è fondamentale per costruire l’IA per il bene comune”.
L’intesa, siglata presso il centro congressi di Kranj, vicino alla capitale slovena Lubiana, dove si sta svolgendo il Forum mondiale Unesco sul tema, è stata sottoscritta oltre che da Microsoft, anche da Gsma, Innit, Lenovo Group, LG AI Research, Mastercard, Salesforce e Telefonica.