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Hamas propone tre fasi per il cessate il fuoco, ma per Israele le richieste sono inaccettabili

Per l’intesa con Israele sugli ostaggi, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi (45 giorni ciascuna). Lo riferisce la Reuters che ha visionato la bozza della risposta di Hamas alla proposta inviata la settimana scorsa da Qatar ed Egitto. Ma una fonte israeliana fa sapere che molte delle richieste della controproposta sono inaccettabili sotto ogni punto di vista.

La prima fase del piano indicato da Hamas prevede la liberazione di donne, anziani, malati e maschi sotto i 19 anni in cambio di donne e minori palestinesi detenuti; la seconda fase lo scambio degli altri uomini con altri detenuti e il ritiro dei soldati israeliani da Gaza; la terza la restituzione dei corpi. Hamas chiede anche aiuti e l’avvio della ricostruzione della Striscia.

    In un addendum alla proposta, aggiunge la Reuters sul proprio sito, Hamas dichiara di volere in tutto il rilascio di 1.500 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane, un terzo dei quali tra coloro condannati all’ergastolo. Entro la fine della terza fase, inoltre, Hamas si aspetta che le parti abbiano raggiunto un accordo sulla fine della guerra.

Fonte Israele: ‘Le richieste di Hamas sono inaccettabili’

 Molte delle richieste della controproposta di Hamas per un’intesa sono inaccettabili da Israele sotto ogni punto di vista. Lo ha ribadito a Canale 13 una fonte israeliana secondo cui la questione sul tavolo è ora se rigettare del tutto le richieste o intraprendere negoziati nel tentativo di ammorbidirle. 

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Salta l’incontro di Blinken con il capo di stato maggiore israeliano

 Non avrà luogo l’incontro privato fra il segretario di Stato Usa Antony Blinken ed il capo di stato maggiore israeliano, generale Herzi Halevy, che compariva nel programma della visita diffuso ieri da parte americana. La ragione, sostiene Israel ha-Yom, è dovuta all’opposizione espressa dall’ufficio del premier Benjamin Netanyahu. Una fonte politica, citata dal giornale, ha rilevato che nei rapporti diplomatici non è normale che un ministro straniero incontri un responsabile militare dell’altro Paese senza la presenza di un dirigente politico. “Israele non è una repubblica delle banane”, ha aggiunto la fonte. 

Nelle richieste di Hamas anche il divieto di ingresso degli ebrei sulla Spianata’

 Nelle richieste avanzate da Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza nel quadro dell’accordo generale, c’è anche quella di impedire l’ingresso degli ebrei alla Spianata delle moschee (il Monte del Tempio per l’ebraismo). Lo ha riferito la tv Kan secondo cui Hamas ha anche domandato la costruzione di decine di migliaia di prefabbricati nella Striscia, l’autorizzazione del ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e l’ingresso di 500 camion di aiuti al giorno oltre a combustibile e energia elettrica. 

Media libanesi, ‘Hamas vuole 1.500 detenuti, più tutti i minori e anziani’

 Nella proposta di accordo Hamas chiede, oltre alla liberazione di 1.500 detenuti palestinesi (di cui 500 condannati all’ergastolo), anche il rilascio di “tutti i prigionieri palestinesi in Israele che sono più giovani di 19 anni o più anziani di 50 anni, così come di quelli malati”. Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar – considerato vicino agli Hezbollah e alla stessa Hamas – ripreso dai media israeliani. Secondo calcoli dei media internazionali si arriverebbe a un totale tra i 3.000 e i 5.000 prigionieri.

Messaggio al Qatar, ‘Israele pronto ad attaccare Rafah se fallisce trattativa’

 Se i negoziati sugli ostaggi falliscono, Israele “è pronto ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah”, nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. Lo ha detto l’emittente israeliana Kan tv secondo cui il messaggio è stato inoltrato da Israele al Qatar. 

Netanyahu avrebbe dato mandato per una tregua di 7 giorni per ciascuna fase dell’accordo

 Alla vigilia della mediazione di fine gennaio a Parigi, il premier israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe dato mandato al capo del Mossad David Barnea di concordare “un cessate il fuoco” transitorio di una settimana durante ognuna delle tre fasi di accordo proposte da Hamas. La decisione – secondo Kan tv – fu presa senza consultare il Gabinetto di guerra ed è stata discussa a Parigi durante la mediazione di Usa, Egitto e Qatar con Israele. 

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