Si apre una profonda crepa nella
maggioranza macroniana in Francia, con il rifiuto del capo dei
centristi François Bayrou di entrare nel governo di Gabriel
Attal.
Bayrou, che appena due giorni fa ha chiuso dopo sette anni
con un’assoluzione la sua vicenda giudiziaria che lo vedeva
accusato per il caso degli assistenti al Parlamento europeo, ha
parlato di “assenza di un accordo profondo sulla politica da
seguire”. In particolare, il capo del MoDem è apparso in totale
rottura con il premier Attal, del quale non ha appoggiato la
nomina, e con la politica a suo dire “troppo di destra” del
governo.
“Quello che è in gioco – avrebbe detto ieri sera Bayrou ai
suoi in una cena dopo il rifiuto di ogni incarico di governo – è
più profondo del solito. Più andiamo avanti, più vedo
allontanarsi l’ideale di un ravvicinamento fra governanti e
governati”. Anche nella cena, la discussione fra Bayrou e i suoi
è stata dura: diversi sono stati i deputati che hanno contestato
al leader di aver preso da solo questa decisione, senza
consultarli: “Tu ci metti nella m…”, gli avrebbe detto il
deputato Jean-Louis Bourlanges.
Il nome di Bayrou era circolato nelle ultime ore come
possibile ministro dell’Educazione nazionale, dove traballa la
posizione di Amélie Oudéa-Castéra, travolta dalle polemiche per
l’iscrizione dei figli a una scuola privata. Per la maggioranza
si annunciano ore difficili, con molti interrogativi sul futuro
appoggio dei centristi al governo in carica.
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