L’ex ministro degli
Esteri messicano Marcelo Ebrard ha difeso il presidente Lopez
Obrador, accusato di aver ricevuto 2 milioni di dollari dal
Cartello di Sinaloa per la sua campagna elettorale del 2006.
“Una prova del fatto che ci sarebbe stata una relazione con
la criminalità organizzata sarebbe stata la quantità di risorse
disponibili, che non c’erano. Non ci sono prove solide a
sostegno di quanto viene presentato oggi”, ha dichiarato Ebrard,
intervistato dal giornalista Jesus Esquivel.
Secondo l’ex ministro, l’indagine della Dea sui presunti
vincoli tra Obrador e il Cartello, pubblicata dall’agenzia
statunitense ProPublica, sarebbe stata influenzata dalle
elezioni presidenziali che si terranno a giugno e dall’agenda
della Dea nel Paese latinoamericano.
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