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Basile si scusa: ‘Atroce malinteso’. Il figlio di Liliana Segre: ‘La quereliamo’. Il caso arriva in Senato

Diventano un caso le parole dell’ex diplomatica Elena Basile, che in un video ha attaccato la senatrice a vita Liliana Segre, a detta sua tormentata “solo dal pensiero dei bambini ebrei”. L’affaire arriva in Senato mentre il figlio di Liliana Segre annuncia querela nei confronti dell’ex funzionaria della Farnesina.

L’ex diplomatica Elena Basile “ci ha risposto nella notte, una risposta vergognosa in cui dà la colpa ai giornali che hanno travisato” e che secondo lei “dovrebbero rettificare. Prendiamo atto della sua risposta e procediamo con la querela”. Così all’ANSA Luciano Belli Paci, il figlio di Liliana Segre

“Ieri notte mi sono pervenute due mail da Elena Basile, in risposta alla mia mail di contestazione di ieri mattina” ha aggiunto poi in un comunicato Luciano Belli Paci, sottolineando che Basile “sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l’hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare”. L’ex diplomatica, inoltre, “si dichiara felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici” e “si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre”.

Rispondendo a Basile, il figlio della senatrice a vita ha precisato “che i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano” e “che prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video sia nell’intervista pubblicata dal giornale online (Il Giornale d’Italia, ndr)” e “del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite”. Pertanto Liliana Segre ha dato incarico al suo penalista di fiducia, l’avvocato Vincenzo Saponara di Milano, “di procedere a norma di legge nei suoi confronti”.

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“Mi dispiace perché la senatrice con il suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune e a contrastare i doppi standard. Le denunce e le querele alimentano il clima d’odio e di antisemitismo”. Così all’ANSA, l’ex diplomatica Elena Basile commenta la decisione di procedere alla querela.

L’intervento di Basile: ‘Mi spiace per l’atroce malinteso, chiedo scusa a Segre’
“Sono molto spiacente di questo atroce malinteso. Sono stata tratta in inganno da una intervista, letta forse superficialmente, nella quale il giornalista attribuiva dichiarazioni unilaterali alla senatrice Segre”, ha affermato Basil in un intervento sul ‘Fatto quotidiano’ chiedendo “umilmente scusa alla senatrice se l’ho ferita”.

“Non mi importa della querela che credo non abbia basi giuridiche, Mi allarma avere ferito con un paragone inappropriato la senatrice, per la quale ho sempre avuto stima per la sua opera di testimonianza dell’esperienza atroce che ha vissuto – scrive Basile – Sarei sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore”. L’ex diplomatica aggiunge di essersi “guardata le sue interviste, che non conoscevo, e le sue parole umane mi hanno commosso. In effetti ha dichiarato in molte occasioni che era triste per la morte dei bambini ebrei e dei bambini palestinesi. Ha anche dichiarato di essere contraria a ogni tipo di vendetta. Sono spiacente per l’accaduto. La mia reazione era contro i doppi standard di una certa stampa con cui ora, meglio informata, so che la Senatrice ha poco a che vedere”.

Basile aggiunge di essersi rivolta alla Segre, “riconoscendole statura morale, come avevo fatto col Presidente Mattarella perché – credo – si può fare ancora molto contro il clima d’odio, di due pesi e due misure, di antisemitismo. Il mio sogno sarebbe vedere il Presidente Mattarella e la Senatrice riconoscere lo Stato di Palestina e condannare i crimini di guerra del governo Netanyahu”. Dunque, conclude, “chiedo umilmente scusa alla Senatrice se l’ho ferita. Non era questa la mia intenzione, anche se ho sbagliato ad agire molto frettolosamente, spinta da un’indignazione che nel caso della Senatrice in effetti non aveva motivo di esistere. Spero che potrà dimenticare l’offesa ricevuta credendo tuttavia nella mia buona fede, che c’è sempre”.

Il caso arriva in aula al Senato

 “Mi associo ai giusti argomenti e alle parole emerse in maniera unanime da parte di tutti i gruppi e abbraccio la senatrice Liliana Segre che speriamo di vedere presto qui in Aula. A lei rivolgiamo un saluto”. L’Assemblea del Senato si alza in piedi con un lungo applauso tributato alla parlamentare, dopo le parole del presidente Ignazio La Russa che concludono gli interventi in Aula sulla questione del video di Elena Basile contro la senatrice vita Liliana Segre.

“Non c’è niente di più falso nelle affermazioni rivolte da Elena Basile a Liliana Segre”, dice in Aula al Senato il dem Francesco Verducci. “Una vicenda – afferma Verducci – inquietante nella sua enorme falsità”, “la vicenda riguarda Segre, ma ci riguarda tutti per l’autorità morale che la senatrice infonde a questa Assemblea”. Secondo il parlamentare le parole del video “hanno provocato lo sdegno di tutti i cittadini italiani per l’offesa a Liliana Segre”. “Con la sua forza e con la sua semplicità – sottolinea Verducci – in questi giorni di profondo tormento ha parlato a più riprese dell’angoscia e della difficoltà di non riuscire a dormire per quello che accade, e in particolare, dentro il conflitto terrificante, l’angoscia per tutti i bambini che, sono le sue parole ‘sono Sacri senza distinzione di nazionalità e di fedi, che soffrono e muoiono, che pagano perché altri non hanno saputo trovare la via della pace. Bambini uccisi per l’odio degli adulti, loro che sarebbero il futuro di popoli fratelli. Non c’è notte che non stia sveglia io che sono una nonna disperata'”.

La commissione sull’antisemitismo: “Indignati per le offese”

“Esprimiamo incredulità e indignazione per le parole estremamente offensive contro la Presidente Segre. I membri della commissione antidiscriminazione, presieduta dalla senatrice a vita, si stringono alla Presidente e respingono con forza le assurde falsità proposte dall’ex funzionaria della Farnesina, Elena Basile, e s’impegnano a continuare il lavoro per contrastare strategie mirate a istigare all’odio e per contrastare l’antisemitismo, il razzismo e ogni forma di discriminazione. Un impegno espresso all’unanimità. I commissari si uniscono con affetto e assoluto sostegno alla Presidente Segre. Lo rende noto la Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza del Senato.

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