STRASBURGO – “Siccome il Governo non lo fa, posso dirvi che il Partito democratico sta organizzando un momento di confronto con il mondo agricolo organizzato degli agricoltori e sarà il 16 febbraio“. Lo ha annunciato la segretaria del Pd Elly Schelin in un punto stampa a Strasburgo. “Mi fa ridere vedere Giorgia Meloni rivendicare la scelta di ritirare una proposta (quella sui pesticidi, ndr) che, forse lei non lo sapeva, è stata già bocciata da quest’Aula. E’ il suo stesso governo che ha sostenuto la Pac contro cui si muove questa protesta e non ha prorogato l’esenzione Irpref”, ha attaccato Schlein. Dal governo “continuano a dire che la protesta è contro altri e contro l’Europa e non è contro di loro. Ma come al solito non si assumono le loro responsabilità. Questa è una destra che mentre fa propaganda per negare l’emergenza climatica lascia da soli gli agricoltori esposti ai danni della stessa emergenza climatica”, ha sottolineato la segretaria Dem. “Per noi la strada deve essere invece quella di pretendere piani europei e un bilancio comune con molte più risorse per sostenere gli agricoltori nelle trasformazioni che sono necessarie, perché altrimenti il rischio, che si sta già concretizzando, è che saranno travolti da quello che sta accadendo perché quando colpiscono le alluvioni, abbiamo visto in Emilia Romagna degli alberi da frutto che crescono in cinque, sei anni essere letteralmente spazzati via. Quello è un danno molto concreto e serve grande supporto non solo da parte europea ma anche da parte del Governo che invece cerca di intestarsi una protesta che anche contro lo stesso Governo”, ha ancora aggiunto.
“Penso sia veramente vergognoso vedere i Popolari, con la loro tradizione di cultura politica, correre dietro ai nazionalisti e agli anti-europeisti, mi sembra un tradimento della loro stessa storia. Noi siamo l’argine, rispetto a questa deriva che in Italia si sta traducendo nel vero volto della destra. Hanno iniziato colpendo le fasce più fragili della società, i migranti e mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone Lgbtqia+“, ha detto la segretaria del Pd. “Abbiamo vertenze molto gravi sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori e il governo è fermo, e ci propina solo delle piccole bandiere identitarie che ficca negli occhi dei più fragili”, ha spiegato Schlein che in serata vedrà il gruppo dei Socialisti Ue.
“Il Partito democratico è impegnato da dicembre in un grande momento di confronto con le categorie economiche, le parti sociali, la società civile, le associazioni. Abbiamo avviato quindi un programma da costruire insieme nell’ascolto di quali sono i problemi concreti delle persone. Come ho sempre detto: prima il progetto sull’Europa che vogliamo poi naturalmente la squadra, le liste e le altre valutazioni. Questo è come noi stiamo impostando il nostro lavoro”. “Siamo onorati che il Pse farà il suo congresso proprio a Roma, ospitato dal Pd. Sarà l’appuntamento che definirà il manifesto delle proposte del Pse e sarà il momento di lancio del candidato Nicolas Schmit, che è commissario alle Politiche Sociali. Crediamo che possa dare un contributo molto importante, soprattutto in Italia dove c’è una destra al governo che ha fatto carta straccia della proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo”, ha aggiunto.
“Con Gentiloni abbiamo parlato di dossier europei, siamo alla fase finale di questa legislatura e ci sono diversi dossier aperti come la riforma del Patto di Stabilità, il Patto su Migrazione e Asilo e c’è una battaglia in corso che e vorrei che venisse discussa di più in Italia che è la trattativa sulla direttiva sui lavoratori della piattaforme. Siamo preoccupati, perché l’atteggiamento del governo italiano è ostile”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein durante il confronto con i giornalisti a Strasburgo. “Queste le questioni al centro della riflessione con Gentiloni oggi, perché come sapete con Gentiloni ci sentiamo spesso”, ha spiegato Schlein che sul Patto di stabilità ha spiegato: “abbiamo accusato duramente il governo di aver accettato a testa bassa un compromesso fatto da altri, in particolare sulla parte dei rigidi parametri quantitativi su deficit/Pil e debito/Pil”.