Striscioni, applausi, cori da stadio. Non poteva che essere così l’ultimo saluto a Giacomo Losi: la città, che lo aveva eletto ‘Core de Roma’ ha voluto rendere omaggio alla bandiera giallorossa scomparsa domenica. Ed erano tanti quelli che nel pomeriggio si sono ritrovati nella Chiesa di Santa Paola Roma alla Balduina, per i funerali del campione romanista degli anni Sessanta, terzo giocatore con più presenze in giallorosso (dietro solo a Totti e De Rossi). Losi, nato a Soncino (provincia di Cremona), fu adottato subito dalla Capitale appena vi arrivò nel 1954, diciannovenne. Diverse centinaia di persone hanno riempito la parrocchia nel quartiere del quadrante nord della Capitale dove l’ex campione viveva, ma in tanti sono rimasti fuori nello spazio antistante, in cui sono stati affissi striscioni dagli ultrà romanisti.
Tanti fiori, molti giallorossi, come quelli della corona firmata dalla As Roma. La società stessa era presente con una piccola delegazione, tra cui quattro giocatori dell’under 18. Alla funzione hanno assistito molti ex giocatori, da Giancarlo De Sisti, a Sebino Nela e Bruno Giordano. Presenti anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo (tra cui Luca Zingaretti), che Losi allenò nella sua apprezzata parentesi da tecnico della Nazionale italiana attori. Al termine della sua carriera, ‘Giacomino’ (così era chiamato affettuosamente da tutti) si occupò anche della scuola calcio del Nuova Valle Aurelia, e tanti suoi ex giocatori sono venuti a rendergli omaggio.
L’affetto per ‘Core de Roma’ si è fatto sentire al termine della messa, con l’ennesimo lunghissimo applauso e cori a lui dedicati da parte dei tifosi giallorossi che, accesi i fumogeni, hanno sventolato un bandierone con il suo volto. Tanti i tifosi più anziani, che le gesta di Losi le hanno ammirate dal vivo: in loro la tristezza per l’addio a un simbolo di Roma e al calcio che non c’è più.
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