Decine di migliaia di persone
hanno marciato nella notte, per commemorare le vittime del
terremoto dello scorso anno in Turchia, ad Antiochia – in turco
Antakya – il capoluogo della provincia di Hatay, la più colpita
dal sisma di un anno fa nel sudest anatolico. Su un totale di
53.537 vittime, sono oltre 23mila le persone che hanno perso la
vita nella zona di Antiochia, che si trova a qualche decina di
chilometro dalla Siria.
La folla si è radunata verso le 4 nel centro della città, che
a distanza di un anno appare ancora fortemente devastata dalla
doppia scossa di terremoto di magnitudo 7,8 e 7,5 del 6 febbraio
2023 che ha inflitto gravissimi danni alla città, distruggendo
non solo moltissimi palazzi ma anche i tanti edifici storici e
quasi tutte le chiese e le moschee presenti nel centro storico.
I partecipanti alla marcia silenziosa hanno sfilato sventolando
bandiere turche su Ataturk Caddesi, quella che era la principale
via di Antiochia, piena di negozi e ristoranti ma ora circondata
dal vuoto lasciato dai palazzi crollati.
“Siamo tutti qui per non dimenticare quello che è successo e
soprattutto per commemorare chi è mancato”, ha detto all’ANSA
Ahmet, uno studente di quindici anni incontrato durante la
manifestazione originario di Samandag, una cittadina non lontana
da Antiochia. “In questo momento non è possibile immaginare un
futuro per questa città, è tutto distrutto, dobbiamo ancora
finire di raccogliere le macerie”, afferma il ragazzo
sconsolato. Alle 4:17, l’ora esatta in cui si verificò il sisma
lo scorso anno, la folla si ferma. Qualcuno comincia a piangere
e poi alcuni gridano: “Sesimi duyan var mi?” (puoi sentire la
mia voce?), come facevano le persone intrappolate sotto le
macerie lo scorso anno per tentare di chiamare i soccorsi. Verso
la fine della manifestazione, alcuni partecipanti hanno
contestato verbalmente e fischiato alcuni politici presenti, tra
cui il ministro della sanità Fahrettin Koca e il sindaco in
carica Lutfu Savas, del maggior partito di opposizione in
parlamento, il Chp, che è candidato nuovamente alle prossime
elezioni amministrative in programma il 31 marzo.
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