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Unione Europea

‘C’è ancora domani’ conquista l’Europa, sold out a Bruxelles

L’Europa accoglie ‘C’è ancora domani’ con il tutto esaurito. Dopo giorni di febbrile attesa, l’opera prima alla regia di Paola Cortellesi, campione d’incassi ai botteghini italiani con oltre 5 milioni di spettatori, è sbarcata in Belgio accolta dagli applausi della sala gremita dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles. Un vero e proprio abbraccio del pubblico all’artista romana, in attesa che il lungometraggio distribuito da Vision Distribution (NBC Universal) esca nei cinema belgi il 21 marzo, sottotitolato in francese e fiammingo.

Il film, nelle parole di Paola Cortellesi stessa, tocca “un tema caro a moltissime donne e uomini che se ne fanno portavoce”. In Italia e all’estero. E, dopo l’avant-première belga ospitata dal Filmfestival Oostende il primo febbraio, per ‘C’è ancora domani’ è stata la volta del debutto nella capitale delle istituzioni Ue. Presenti per inaugurare la serata anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’ambasciatrice d’Italia in Belgio, Federica Favi. “L’interesse nazionale è anche la nostra cultura” che “è parte del nostro dna e della nostra politica estera”, è stato il messaggio di Tajani prima della proiezione. Una pellicola “importante” che “rende onore all’arte e alla cultura italiana”, ha sottolineato l’ambasciatrice, esprimendo riconoscenza alla regista per aver saputo “affrontare con garbo un tema fondamentale nel nostro presente”.

Gli applausi poi sono stati tutti per Paola Cortellesi. L’attrice, sceneggiatrice e autrice ha firmato il suo esordio alla regia ricevendo il plauso universale della critica italiana ed estera per l’opera, le prove recitative degli attori e i temi affrontati, legati alla cultura patriarcale, alla violenza di genere e ai diritti delle donne. A fare gli onori di casa, con una coinvolgente intervista all’artista, la direttrice reggente dell’Istituto italiano di cultura, Allegra Iafrate. “Questo è un tema caro un po’ a tutta l’Italia, noi contiamo le vittime del femminicidio ogni 72 ore di media, sappiamo bene di cosa stiamo parlando – ha sottolineato Cortellesi -. Lo sanno gli italiani che forse sono anche un po’ stanchi di di essere seduti ad ascoltare queste notizie e vorrebbero fare qualcosa. Facendo questo mestiere posso parlarne, scrivendo una pièce teatrale o un film“. Un film ad alto gradimento dal pubblico in sala che non ha perso l’occasione per dialogare con l’artista.

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