BRUXELLES – “Ci si aspettava che gli Usa avrebbero condotto una rappresaglia, perché era stato annunciato, ma ogni attacco contribuisce a un’escalation e i ministri hanno espresso preoccupazione: noi facciamo la nostra parte lanciando la missione nel Mar Rosso, che spero che sia autorizzata al prossimo Consiglio Affari esteri e usando la nostra diplomazia per evitare il ciclo di azione-reazione”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell al termine del Consiglio informale che si è tenuto sabato 3 febbraio a Bruxelles, commentando gli attacchi dell’aeronautica Usa contro le basi delle milizie filo-iraniane in Iraq e Siria dopo l’uccisione di tre militari americani in Giordania.
“Il minimo comune denominatore della posizione Ue su Gaza è la necessità di avere pause umanitarie per aiutare i civili, ma poi quando si arriva a votare all’Onu la richiesta di una tregua alcuni Stati membri votano a favore, altri si astengono e alcuni votano contro”, ha aggiunto in conferenza stampa. “È difficile avere un impatto quando ci sono posizioni così diverse, nel corso del Consiglio abbiamo però assistito a una convergenza delle posizioni“, ha precisato
Rispetto alle attività di Israele nel Sud della Striscia di Gaza Borrell ha ricordato che “ci sono un milione di persone nel sud di Gaza che sono state spostate progressivamente verso il confine egiziano”. Israele, ha ammonito, “aveva detto che erano zone sicure ma in realtà vediamo che i bombardamenti che colpiscono la popolazione civile continuano e stanno creando una situazione molto grave”.