Sanremo è di tutti, “non parla a un pezzo del nostro paese, ma a tutto, e quindi tutto deve essere rappresentato”. La politica c’è sempre stata, anche perché il festival è “il luogo del racconto della nostra società”. Dunque non c’è “un problema di destra, né di sinistra, né di autocensurarsi: dove c’è l’elemento artistico c’è inevitabilmente anche un elemento di rottura dei linguaggi, di trasgressione”: l’importante è “mai snaturare questa sana polemica e trasgressività nella volgarità”. È la riflessione di Giampaolo Rossi, direttore generale della Rai, alla vigilia della partenza dell’Amadeus V.
Il pensiero va alle polemiche dello scorso anno, in particolare per l’esibizione di Fedez, che strappò l’immagine del viceministro Bignami in divisa da nazista, e per il bacio tra lo stesso rapper e Rosa Chemical sul palco nella serata finale. “Sanremo è il luogo del racconto della nostra società e dentro c’è anche, spesso e volentieri, la politica. Il festival ha accompagnato l’evoluzione della nostra società, e inevitabilmente c’è spazio anche polemiche, rientra nella funzione di questi grandi eventi”, aggiunge il dg in un breve scambio con i giornalisti sul treno speciale Roma-Sanremo, frutto della partnership tra Viale Mazzini e Trenitalia.
In passato – da ex consigliere di amministrazione – critico nei confronti della gestione Amadeus, oggi Rossi gli riconosce di aver portato “la narrazione a livelli altissimi”.
Il direttore artistico ha annunciato l’intenzione di fermarsi dopo la quinta edizione consecutiva, la Rai proverà a fargli cambiare idea? “Vogliamo prima portare a casa questo festival”, risponde Rossi. “Diciamo che se n’è parlato, ma ora siamo concentrati sul quinto festival di Amadeus. Lo stesso Amadeus sta lavorando da mesi per portare a casa il risultato migliore, di tutto il resto si parlerà dopo”.
Rai Pubblicità si prepara già a mettere a segno un nuovo record nella raccolta, superando gli oltre 50 milioni dello scorso anno: “Siamo ovviamente molto felici – sottolinea ancora il dg – ma il tema di Sanremo, oltre che il grande valore economico, è soprattutto un grande valore di immagine e culturale per il nostro paese e per questa ragione va veramente preservato”.
Amadeus intanto, tra le prove a ritmo serrato e diversi collegamenti in tv, ammette: “Non ho tempo di emozionarmi, non ci penso neanche”.
“Qui a Sanremo c’è già tanta gente da tutta Italia. Questo mi riempie di gioia: sarà una festa. E io sono felice perché sono circondato da tanti amici”.
Primo fra tutti Fiorello, che con la banda di Viva Rai2! e il glass, ribattezzato Aristonello, si è trasferito a due passi dal teatro. Un motivo di curiosità in più per la folla che assedia l’Ariston, mentre tutta la città è gremita e hotel e case vacanza sono sold out anche nelle città limitrofe. In mezzo a tanto entusiasmo al direttore artistico arriva la richiesta degli agricoltori, che presidiano strade e caselli autostradali con i trattori in segno di protesta contro le politiche europee: “Noi chiediamo ad Amadeus se ci può ospitare a Sanremo, così possiamo raccontare a tutti gli spettatori le nostre ragioni, pacifiche ma chiare. Grazie se accoglierà il nostro appello”.
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