Il vicepresidente di El
Salvador, Félix Ulloa, candidato insieme al presidente Nayib
Bukele per un secondo mandato alle elezioni che si tengono
domani nel Paese, ha dichiarato senza mezzi termini in
un’intervista che a suo avviso il sistema democratico
salvadoregno deve essere “eliminato”.
Intervistato dal New York Times Ulloa, ad una domanda sulle
critiche che da più parti vengono formulate per il poco rispetto
della democrazia da parte del presidente Bukele ha replicato:
“Alle persone che dicono che la democrazia viene smantellata, la
mia risposta è sì. Non la smantelliamo, la eliminiamo, e la
sostituiamo con qualcosa di nuovo”.
Ed ha aggiunto che il sistema democratico che esiste da anni
in El Salvador “ha solo avvantaggiato i politici corrotti e ha
lasciato il paese con decine di migliaia di persone uccise”. Era
“un sistema marcio, corrotto, assetato di sangue”.
Circa il sotterfugio con cui Bukele è riuscito a candidarsi
per un secondo mandato, nonostante il divieto costituzionale,
andando in licenza per sei mesi il giornale riflette le
preoccupazioni di chi si domanda se l’attuale capo dello Stato,
che ha solo 42 anni, punti ad una rielezione indefinita.
Attraverso il suo account X, Bukele ha detto di no, perché
appunto “la normativa attualmente non lo permette”, ma
nell’intervista il vicepresidente Ulloa ha indicato che in
realtà la stragrande maggioranza del Paese in realtà vuole che
Bukele sia presidente “a vita”.
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