Dopo una maratona di undici
ore e mezza di discussione, e di fronte ad una lista di 140
deputati ancora iscritti a parlare, la Camera argentina ha
approvato la notte scorsa una sospensione temporanea del
dibattito sulla cruciale legge Omnibus presentata dal governo
dell’ultraliberale presiente Javier Milei.
A questo fine, il presidente del gruppo Pro (centro-destra),
Cristian Ritondo, ha presentato una mozione proponendo una
sospensione dei lavori fino alle 12:00 (le 16:00 italiane) di
oggi, che è stata approvata con i voti del partito La Libertad
Avanza (Lla) di Milei, del Pro, e di Ucr, Hacemos Coalición
Federal e Innovación Federal.
La giornata è trascorsa in un clima di tensione all’intero
dell’aula, ma anche all’esterno, sulla Plaza de los Dos
Congresos, dove movimenti sociali di sinistra hanno cercato di
bloccare il traffico su alcune strade, provocando l’intervento
delle forze dell’ordine, che hanno fermato alcune persone.
Il governo spera ora che la legge Omnibus – che assegna
deleghe legislative all’esecutivo, prevede una radicale riforma
dello Stato e dispone la privatizzazione delle aziende
pubbliche – possa essere approvata in generale oggi e nell’esame
dei suoi 385 articoli, domani.
Per poter passare al dibattito alla Camera con una
possibilità di approvazione del provvedimento, il governo aveva
negoziato con i partiti di opposizione aperti al dialogo
l’eliminazione dei capitoli fiscale e pensionistico, nonché una
riduzione delle privatizzazioni.
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