Resti di resina masticati 9.700 anni fa come veri e propri chewing gum (sui quali è rimasta impressa perfino l’impronta dei denti) hanno permesso di ricostruire il pasto fatto in precedenza da tre adolescenti dell’Età della pietra, vissuti sulla costa occidentale della Scandinavia a nord dell’attuale Goteborg. Le analisi del Dna hanno rivelato che si erano cibati di carne di cervo, trota e nocciole, sebbene una dei tre ragazzi avesse faticato a masticare per colpa della parodontite. I risultati dello studio sono pubblicati su Scientific Reports da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Università di Stoccolma.
I pezzi di resina sono stati rinvenuti nel sito archeologico di Huseby Klev, in Svezia, dove nel Mesolitico viveva un gruppo di cacciatori e raccoglitori. Le tracce di Dna umano rimaste intrappolate avevano già permesso di identificare i tre giovani individui (sia maschi che femmine) che li avevano masticati per produrre una specie di colla usata per la fabbricazione di utensili. Grazie a questo nuovo studio, invece, ci si è concentrati sui resti di Dna antico non umano, per cercare di ricostruire la dieta dei nostri antenati. “Abbiamo dovuto applicare diversi strumenti analitici computazionali per individuare le diverse specie e organismi”, spiega Andrés Aravena dell’Università di Istanbul. “Tutti gli strumenti di cui avevamo bisogno non erano pronti per essere applicati al Dna antico, ma gran parte del nostro tempo è stato speso per adattarli in modo da poterli applicare”.
“Nella resina masticata di Huseby-Klev c’è una varietà di sequenze di Dna in cui abbiamo trovato sia i batteri che sappiamo essere legati alla parodontite, sia il Dna di piante e animali che avevano masticato in precedenza”, precisa Emrah Kirdok dell’Università di Mersin in Turchia. “Ciò fornisce un’istantanea della vita di un piccolo gruppo di cacciatori-raccoglitori sulla costa occidentale scandinava. Penso che sia formidabile”, commenta il coordinatore dello studio Anders Gotherstrom del Centro di Paleogenetica, nato dalla collaborazione tra l’Università di Stoccolma e il Museo svedese di storia naturale. “Ci sono altri metodi ben consolidati per ricostruire la dieta dell’Età della pietra, ma in questo caso sappiamo che questi adolescenti mangiavano cervi, trote e nocciole 9.700 anni fa sulla costa occidentale della Scandinavia, mentre almeno uno di loro aveva gravi problemi ai denti”.
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