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Attivista pro Gaza sequestra sette persone a Istanbul e minaccia di sparare

Un uomo armato sta tenendo in ostaggio sette dipendenti in una fabbrica del gruppo americano Procter & Gamble (P&G) situata alla periferia di Istanbul, nel nord-ovest della Turchia. L’uomo avrebbe giustificato il suo atto denunciando le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Le immagini diffuse dalla stampa turca mostrano auto della polizia che bloccano l’accesso alla fabbrica. 

L’uomo avrebbe minacciato di “sparare in tutte le direzioni” in caso di intervento della polizia. Lo ha reso noto il marito di una delle donne prese in ostaggio. “Se sta facendo tutto questo per la Palestina, allora lasciatelo andare a combattere lì. Cosa c’entra mia figlia di 26 anni?”, si è domandata Çigdem Aydemir, la madre di una dei dipendenti in ostaggio. “Posso solo pregare”, ha aggiunto. Cresce tra i familiari delle persone sequestrate l’ansia e la paura che la vicenda possa trascinarsi fino a notte fonda. “Non abbiamo informazioni dall’interno. Aspettiamo da ore ma nessuno dei responsabili ha rilasciato dichiarazioni”, ha lamentato invece il padre di un altro ostaggio, rifiutandosi di rivelare la sua identità. 

La televisione turca Haberturk ha riferito che la polizia di Istanbul ha stabilito un contatto con l’uomo. Le forze dell’ordine stanno tentando di negoziare il rilascio degli ostaggi.

“Gli operai sono stati evacuati dalla fabbrica, ma sette operai restano in ostaggio. Il padrone è responsabile della loro sicurezza”, ha precisato il sindacato Umut-Sen in un messaggio pubblicato su X. Una fotografia ripresa dai media turchi mostra un uomo dal viso parzialmente mascherato da una kefiah, che indossa esplosivi legati attorno al busto e tiene quella che sembra essere una piccola pistola nella mano destra. Una scritta “Per Gaza” appare alle sue spalle dipinta in rosso su un muro. I

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Il sindacato dei lavoratori turco Umut-Sen ha reso noto su X che “l’uomo che ha preso in ostaggio sette operai della fabbrica” “lavorava come subappaltatore nella struttura che poi ha lasciato una decina di giorni fa”. Il sindacato ha aggiunto che “un’ambulanza è entrata nella fabbrica”, che “gli operai sono stati evacuati, ma sette di loro restano in ostaggio” e che “il padrone è responsabile della loro sicurezza”. Un portavoce del produttore americano di prodotti per la casa e l’igiene Procter & Gamble ha confermato all’Afp che la sua fabbrica a Gebze, a est di Istanbul, dove sono impiegate 500 persone, è stata “evacuata”. “Stiamo lavorando con le autorità locali per risolvere un’urgente situazione di sicurezza”, ha poi aggiunto. I media turchi precisano che forze speciali di polizia sono state inviate davanti al sito e che la strada antistante la fabbrica è stata chiusa al traffico di veicoli e pedoni.

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