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Usa valutano il riconoscimento dello stato palestinese. Netanyahu, l’Unrwa infiltrata da Hamas

Il Dipartimento di Stato americano sta esaminando le opzioni per un possibile riconoscimento dello Stato palestinese. Lo riferisce Axios citando fonti informate secondo le quali il segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto al suo team un’analisi di tutte le possibilità a disposizione degli Stati Uniti tra le quali: riconoscere lo Stato della Palestina; non usare il proprio veto per impedire al Consiglio di Sicurezza di ammettere la Palestina come stato membro dell’Onu; di incoraggiare altri paesi a riconoscere la Palestina.

Intanto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu sostiene che l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi scossa da 12 casi di dipendenti affiliati ad Hamas, è “totalmente infiltrata” dall’organizzazione terroristica. 

Tagliare i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) avrà “conseguenze catastrofiche” per Gaza: lo hanno affermato oggi in una dichiarazione congiunta i responsabili di diversi organismi delle Nazioni Unite.

“Il ritiro dei fondi dall’Unrwa è pericoloso e porterebbe al collasso del sistema umanitario a Gaza, con conseguenze umanitarie e sui diritti umani di vasta portata nei territori palestinesi occupati e in tutta la regione”, si legge nella dichiarazione dei capi delle organizzazioni che formano la Commissione permanente inter-agenzie delle Nazioni Unite (Iasc).

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L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia afferma che la sua più grande preoccupazione su Gaza riguarda circa 19.000 bambini rimasti orfani o soli senza alcun adulto che si prenda cura di loro, scrive la Bbc che ha intervistato Jonathan Crick, capo delle comunicazioni di Unicef Palestina. “Molti di questi bambini sono stati ritrovati sotto le macerie o hanno perso i genitori nel bombardamento della loro casa”, afferma Crick da Rafah. Altri sono stati trovati ai checkpoint israeliani, negli ospedali e per le strade. “I più piccoli molto spesso non riescono a dire il loro nome e anche i più grandi sono solitamente sotto shock”. 

La metà degli edifici della Striscia di Gaza sono danneggiati e il territorio palestinese è “inabitabile”, dopo quattro mesi di guerra condotta da Israele contro il movimento islamico Hamas. Lo ha stimato oggi l’Onu. Ci vorranno decine di miliardi di dollari per rendere nuovamente vivibile la stretta striscia di terra, sottolinea un rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad). 

 La popolazione di Gaza “sta morendo di fame”. Lo ha denunciato il direttore del programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, dopo che i principali Paesi donatori hanno annunciato la sospensione dei loro aiuti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). “Questa è una popolazione che sta morendo di fame. Questa è una popolazione che è spinta sull’orlo del baratro”, ha detto Ryan durante una conferenza stampa a Ginevra. 

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