BRUXELLES – In un parere adottato oggi in plenaria, il Comitato europeo delle regioni (CdR) afferma che le regioni, “veri motori dell’innovazione nell’Unione, dovrebbero essere poste al centro della nuova politica industriale dell’Ue”. Il 22 e 23 febbraio, le tematiche del parere saranno discusse ad Ancona, su invito del relatore Andrea Putzu (Ecr), consigliere regionale delle Marche, durante una due giorni che vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Francesco Aquaroli, di rappresentanti del governo italiano, della Commissione europea e di enti locali e regionali da tutta Europa. Le raccomandazioni di regioni e città europee invitano a migliorare il coordinamento fra tutti i livelli di governo e a creare una maggiore sinergia tra i fondi e i programmi dell’UE a favore dell’innovazione. La politica di coesione, si chiede, deve essere la pietra angolare su cui rafforzare la capacità d’innovazione a livello locale e regionale. Per questo, è fondamentale che tutte le regioni dell’Unione europea possano continuare a beneficiare di tale politica, cioè dei fondi strutturali, anche nel prossimo periodo di programmazione post 2027. Un esempio d’iniziativa europea di successo sono i Partenariati per l’innovazione regionale, un progetto pilota realizzato dalla Commissione europea in collaborazione con il CdR, viene ricordato. Tali partenariati dimostrano la necessità di collegare meglio le politiche di innovazione dell’UE con le strategie di “specializzazione intelligente” sviluppate nell’ambito della politica di coesione. Per questo il Comitato chiede che il progetto pilota venga proseguito ed esteso ad altre regioni. Anche i partenariati tra settore pubblico, università, imprese e società civile sono considerati fondamentali per l’innovazione. Il CdR sostiene che contribuiscono a sviluppare soluzioni adeguate alle esigenze regionali e locali e ad aumentare la competitività delle regioni. Il CdR sottolinea il ruolo sempre più importante che le regioni svolgono come motori dell’innovazione. Per questo, le regioni dovrebbero essere al centro della politica industriale dell’UE nella Nuova agenda per l’innovazione, che sarà definita dopo il 2024, e nel prossimo 10° Programma per la ricerca e l’innovazione, il cui scopo è potenziare gli ecosistemi regionali dell’innovazione e ridurre il divario innovativo tra le regioni.
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