“Abbiamo appena concordato con i ministri della Difesa dell’Ue che manterremo la nostra promessa di consegnare 1 milione di proiettili di artiglieria all’Ucraina. Oltre 500mila proiettili saranno forniti entro la fine di marzo mentre oltre 1,1 milioni di pezzi arriveranno entro la fine del 2024”. Lo ha scritto il ministro della Difesa dell’Estonia Hanno Pevkur su Twitter.
Nel corso del 2024 l’Ucraina potrà contare su forniture militari pari a un controvalore di “almeno 20 miliardi di euro”. È quanto assicurano fonti qualificate mentre è in corso il consiglio informale difesa a Bruxelles. La cifra si ricava dalle promesse avanzate da nove Stati membri dell’Ue in seguito al sondaggio chiesto dalla Germania, che da sola ha promesso otto miliardi. In tutto, a quanto si apprende, 17 Paesi Ue – su 27 – hanno risposto alla richiesta d’informazioni inviata dal Servizio di Azione Esterna dell’Ue e la cifra totale potrebbe dunque salire al termine delle analisi.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto al Bundestag che è necessario “fare tutto” per continuare ad aiutare l’Ucraina e perché Putin non possa contare sul fatto che il sostegno europeo diminuisca. L’aiuto non può dipendere però solo dalla Germania, devono impegnarsi “attivamente più Paesi” europei. Citando Helmut Schmidt, Scholz ha sottolineato che la Germania è solo una “media potenza”.
“Chiudere l’accordo è vitale per la nostra credibilità e non solo per il nostro impegno a fornire un supporto costante all’Ucraina”: lo ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella lettera d’invito ai 27 in vista del vertice straordinario di domani dove – ha spiegato – oltre alla revisione del bilancio comune, si parlerà anche del sostegno militare per Kiev e della questione mediorientale. “Alla riunione di dicembre, 26 leader hanno sostenuto fermamente uno schema negoziale equilibrato che teneva conto di una serie chiara di priorità principali”, ha aggiunto Michel.
Mosca e Kiev annunciano scambio centinaia di prigionieri
La Russia e l’Ucraina hanno annunciato un nuovo scambio di centinaia di prigionieri di guerra. “I nostri sono a casa. 207 ragazzi”, ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram aggiungendo che “dobbiamo riportare a casa tutti. Ci stiamo lavorando”. Contemporaneamente, il ministero della Difesa russo ha annunciato che “a seguito dei colloqui, 195 soldati russi sono stati restituiti dalla prigionia” in Ucraina
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