Il governo del Venezuela e l’opposizione riunita nella Piattaforma unitaria democratica (Pud) hanno accolto un invito formulato dalla Norvegia per un incontro nell’ambito di una commissione per monitorare e verificare gli accordi raggiunti in ottobre alle Barbados.
In una conferenza stampa ieri, riferisce la tv all news venezuelana Telesur, il presidente dell’Assemblea nazionale, Jorge Rodríguez, ha indicato che sia lui sia il capo delegazione dell’opposizione, Gerardo Blyde, hanno ricevuto giorni fa una proposta della Norvegia, Paese facilitatore del dialogo, per un incontro riguardante l’applicazione degli Accordi delle Barbados.
Al riguardo Rodríguez ha confermato che “faremo un nuovo tentativo per sostenere gli accordi firmati alle Barbados nonostante i continui attacchi alle disposizioni della nostra Costituzione” L’annuncio del presidente dell’Assemblea nazionale giunge dopo che la Corte suprema (Tsj) ha confermato il 26 gennaio l’interdizione dai pubblici uffici per 15 anni della candidata presidenziale dell’opposizione María Corina Machado.
Questa sentenza, sottolinea l’emittente, ha suscitato una differente interpretazione degli Accordi di ottobre, perché mentre l’opposizione ritiene che Machado è comunque legittimata a candidarsi nelle presidenziali, il governo sostiene che in nessun momento quanto firmato alle Barbados menziona disposizioni specifiche sui candidati alle elezioni.
Gli Usa sospende la revoca delle sanzioni contro l’azienda statale che commercializza l’oro
In reazione alla decisione della Corte suprema venezuelana di confermare l’interdizione ai pubblici uffici della candidata presidenziale dell’opposizione, Maria Corina Machado, il Dipartimento del Tesoro statunitense ha ordinato la sospensione, entro il 13 febbraio, di tutte le operazioni con la Corporación Venezolana de Guayana Minerven C.A., società statale specializzata nell’estrazione e commercializzazione di oro.
In questo modo, riferisce il quotidiano El Nacional di Caracas, l’amministrazione Biden ha revocato la sospensione delle sanzioni che era stata concessa alla compagnia Minerven, esigendo dal Venezuela il rispetto dei diritti dell’opposizione per le elezioni presidenziali che dovranno svolgersi nella seconda metà dell’anno.
Nell’ottobre scorso, dopo un accordo firmato dal governo venezuelano con l’opposizione, gli Usa avevano revocato le sanzioni imposte alla compagnia mineraria nel 2019, come aveva fatto anche per altre operanti nel settore del petrolio e del gas.
Ore prima di annullare la revoca delle sanzioni contro Minerven, la Casa Bianca aveva avvertito il governo del presidente Nicolás Maduro che aveva tempo fino ad aprile per rispettare gli accordi raggiunti alle Barbados con l’opposizione, ed evitare così nuove possibili sanzioni.
Machado ‘Vado avanti e sconfiggerò Maduro’
Ieri Machado ha dichiarato che nonostante la conferma della sua ineleggibilità per 15 anni, andrà avanti per “rispettare il
mandato ricevuto dal popolo venezuelano”. In dichiarazioni a Caracas, la dirigente antichavista ha sottolineato che “i
venezuelani hanno votato per me per sconfiggere (il presidente) Nicolás Maduro, e questo loro lo sanno”.
“La gente ha deciso così – ha ancora detto – e noi andremo avanti fino alla fine, perché è una lotta spirituale, e il bene trionfa sempre sul male”.
“È ovvio – ha proseguito – che faranno di tutto per impedire la mia candidatura”, ma Maduro deve sapere che “non sarà lui a
scegliere il candidato del popolo, perché già lo ha scelto, e basta”.
Riferendosi alla sentenza della Corte suprema che ha confermato la sua interdizione dai pubblici uffici, Machado ha affermato che “quello che hanno fatto il 26 gennaio è l’errore peggiore commesso finora”.
Infine la leader del partito Vente Venezuela ha rinnovato la sua disponibilità a negoziare con la controparte, “con il
coraggio di assumersi gli eventuali costi di ciò che viene negoziato”.
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