
BRUXELLES – La Commissione, insieme alla presidenza belga del Consiglio Ue, ha lanciato il partenariato pubblico-privato dell’Alleanza dei porti europei contro il traffico di droga e l’infiltrazione criminale. Il partenariato mira a riunire tutte le parti interessate e a trovare soluzioni per proteggere i porti dal traffico di droga e dalle infiltrazioni criminali. L’Alleanza dei porti europei è un’iniziativa faro della Tabella di marcia dell’Ue per la lotta al traffico di droga e alla criminalità organizzata. Il lavoro dell’Alleanza dei porti europei sarà ulteriormente sostenuto dai risultati della prima valutazione Schengen sul traffico di droga.
Tra le misure si contano 200 milioni di euro per finanziare attrezzature moderne che aiutino le dogane dell’Ue a scansionare i container e a controllare le importazioni in modo più efficiente, operazioni di contrasto specifiche ed efficienti nei porti con una maggiore cooperazione tra Stati membri, Commissione Europea, Europol, Eurojust, Procura europea (EPPO) e Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali (EMPACT) nonché, appunto, il partenariato pubblico-privato a sostegno delle autorità portuali e delle compagnie di navigazione, per proteggere la logistica, le informazioni, il personale e le operazioni nei porti.
“I porti sono punti d’accesso fondamentali che collegano l’Europa al resto del mondo, creano opportunità di lavoro per l’Ue e sono snodi essenziali per la crescita economica e la prosperità: il 74% delle merci che entrano o escono dall’Europa passa per mare”, nota la Commissione. Oltre 90 milioni di container, si legge in una nota, “entrano nei 3 principali porti dell’Ue (Anversa, Amburgo e Rotterdam) ogni anno”. Quasi il 70% di tutti i sequestri di droga effettuati dalle dogane avviene nei porti dell’Ue e nel 2022 sono state sequestrate 500 tonnellate di droga. Oltre il 50% era cocaina.
