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Unione Europea

Dombrovskis, “focus controlli su dual-use e tecnologie critiche”

BRUXELLES – “Nel controllo sulle esportazioni pensiamo specialmente ai beni dual-use, che non vogliamo che cadano in mani sbagliate. La corsa alle nuove tecnologie e il clima complesso ci chiedono di migliorare l’efficienza del controllo”. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando il pacchetto europeo sulla sicurezza economica. “Prevediamo l’obbligo per tutti i Paesi membri di introdurre un controllo sugli investimenti diretti. E’ possibile concentrarsi meglio su cosa va controllato e cosa no, focalizzandosi sui beni dual-use, tecnologie critiche, infrastrutture finanziarie. L’obiettivo è avere un miglior approccio in modo da spendere meno tempo laddove non serve”, ha sottolineato Dombrovskis ricordando come il pacchetto odierno poggia sulla strategia di de-risking che ha individuato quattro categorie di rischio: catene di fornitura; sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche; sicurezza tecnologica e dispersione tecnologica; l’arma delle dipendenze o della coercizione economica.

Durante la conferenza stampa è intervenuta anche la vice presidente della Commissione Margrethe Vestager che ha detto, “spero che sia chiaro che con il nostro approccio vogliamo evitare situazioni conflittuali. Noi vogliamo lavorare con gli Stati membri, ma siccome le preoccupazioni sulla sicurezza economica sono comuni vogliamo assicurarci che si possa agire in maniera comune. Non vogliamo innescare polemiche sulle competenze” nel settore. “Il piano è annacquato rispetto alle premesse? Non lo crediamo”, ha aggiunto l’altro vice presidente Valdis Dombrovskis che tornando sullo screening sugli investimenti diretti in Ue spiega: “le valutazioni degli Stati membri o della Commissione non sono vincolanti per lo Stato membro che li riceve, la questione dell’ordine pubblico resta una prerogativa nazionale. Ma c’è un meccanismo di coordinamento, al quale vogliamo che tutti partecipino”. Sugli investimenti esteri “al momento noi non abbiamo alcuna informazione. Bisogna ancora stabilire quali rischi esistono, prima di reagire dobbiamo comprendere quali sono i problemi che abbiamo di fronte”, ha aggiunto Dombrovskis secondo il quale, su questo dossier, “non possiamo aspettarci che tutto finisca in questa legislatura. Il processo legislatuvo passerà alla prossima Commissione. Speriamo che i Paesi membri capiscano l’improtanza di questo processo e che si evitino lacune”.

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