Alla vigilia dello sciopero
generale, indetto per domani in Argentina, si surriscalda il
clima tra i sindacati organizzatori e il governo del presidente
ultraliberista, Javier Milei, che ha minacciato di inasprire le
sanzioni contro ogni forma di protesta sociale. Il leader della
Confederazione generale del lavoro (Cgt, il principale sindacato
del Paese), Pablo Moyano, ha assicurato che la marcia dei
lavoratori verso il Congresso, destinata ad amplificare lo
sciopero, “sarà incontrollabile” a causa del numero di
partecipanti mobilitati. Ed ha avvertito l’esecutivo: “Nessuno
metterà in fuga gli operai con multe o soldatini”.
Le parole di Moyano sono destinate ad elevare ulteriormente
la tensione, dopo che la ministra della Sicurezza, Patricia
Bullrich, ha affermato che il governo “applicherà il protocollo”
per il mantenimento dell’ordine pubblico durante la
manifestazione.
“È un nostro obbligo dire alla società che è libera di vedere,
quando si alza la mattina, se c’è un picchetto o meno”, ha detto
Bullrich alla radio Urbana Play.
“Come rispetteremo il protocollo? Dovrei portarmi dietro i
40.000 camionisti che intendo mobilitare? O in fila indiana? È
impossibile”, ha replicato il leader sindacale.
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