“Data la gravità della
situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è
importante che l’Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di
agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore
marittimo”. Lo scrivono Italia, Francia e Germania in un
documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri di questa
mattina e nel quale tornano sulla missione navale Ue nel Mar
Rosso.
“La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti
del mare e sarà difensiva”, si legge nel testo, che sottolinea
“l’importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti”
della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
“Le continue tensioni nell’area rischiano di ripercuotersi
negativamente sull’economia globale, causando un aumento dei
costi di trasporto e dei tempi di consegna delle merci. Se
prolungata, potrebbe avere potenziali effetti destabilizzanti su
alcuni Paesi, come l’Egitto, il cui bilancio dipende in gran
parte dalle entrate provenienti dai transiti attraverso il
Canale di Suez (l’Egitto ha incassato circa 8,6 miliardi di euro
nell’anno fiscale 2022-2023)”, scrivono nel paper Roma, Parigi e
Berlino, nel quale si ricordano le due missioni finora messe in
campo dall’Ue nell’aera per la sicurezza della navigazione:
l’operazione Atalanta, contro la pirateria somala, e
l’operazione Emasoh/Agenor, nello Stretto di Hormuz.
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