NEW DELHI – Il premier indiano Modi ha consacrato il tempio di Ayodhya dedicato al dio indù Ram, costruito nel luogo in cui, nel 1992, una folla di fanatici induisti distrusse la preesistente moschea.
Modi, che indossava un abito di stile tradizionale in seta dorata, ha officiato la cerimonia del ‘pran pratisha’, svelando la statuetta nera del dio collocata al centro dell’altare e consacrandola con offerte di fiori e cibo sullo sfondo di canti religiosi e il tintinnio di centinaia di campanelli. Accanto al premier il monaco integralista Yogi, governatore dell’Uttar Pradesh, e Mohan Bhagwat, capo della Rss, la formazione estremista induista paramilitare dalle cui fila proviene Modi e che sostiene le politiche del Bjp.
Una galassia di stelle del cinema, capitani di industria, musicisti, sportivi sedeva nell’area riservata ai vip appena fuori dal tempio, mentre altri 8.000 invitati seguivano la cerimonia dalle tribune sui megaschermi.
La consacrazione del tempio, anticipata anche se l’edificio non è ancora terminato, è stata trasmessa in diretta in tutto il Paese, in decine di ambasciate indane e persino su un megaschermo a Times Square, a New York. In un post su X prima della cerimonia, Modi ha definito l’evento un “momento fondamentale che cambierà il corso della storia del Paese e dell’induismo”.
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