I “bouquinistes” di Parigi – le
tradizionali bancarelle con i libri lungo i marciapiedi del
Lungosenna – contesteranno davanti al giudice l’ordinanza in
base alla quale centinaia di loro dovranno smontare per alcuni
giorni la loro installazione in occasione della cerimonia di
apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il prossimo 26
luglio.
Nell’assemblea generale dell’Associazione culturale dei
bouquinistes di Parigi, circa 130 di loro – su un totale di 180
aderenti – hanno deciso di intentare “un’azione giudiziaria al
tribunale amministrativo” per contestare le disposizioni ai loro
danni.
Secondo il loro presidente, Jérôme Callais, “il fatto che
questa azione sia stata votata all’unanimità, dimostra
l’importanza del tema e le conseguenze drammatiche che avrebbe
una chiusura”.
Lunedì scorso, la prefettura, che giustifica la chiusura “di
qualche giorno” con gli imperativi di sicurezza per
l’organizzazione della sfilata di apertura lungo la Senna, aveva
fatto un passo in direzione dei “bouquinistes” accettando “di
sacrificare alcune zone che non saranno di conseguenza aperte al
pubblico. Questo – aveva specificato la prefettura – per
salvaguardare oltre 170 bancarelle”. Il numero di quelle che
dovrebbero essere quindi smontate, è al momento sceso da un
totale di 604 a 428, in pratica meno della metà delle 932 che
sorgono lungo le rive alte del fiume parigino.
Nonostante questa proposta, Callais ha sottolineato che i
“bouquinistes” “non hanno nulla da perdere” ad andare dal
giudice a chiedere “il non sequestro” dei banchi o “in estrema
ratio” un indennizzo “degno e rispettoso” dei piccoli librai che
lavorano all’aria aperta e la cui attività è stata iscritta nel
patrimonio culturale immateriale francese in vista di un
riconoscimento nel patrimonio mondiale dell’Unesco.
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