Il Perù ha recuperato 202 reperti
archeologici provenienti da Stati Uniti, Germania, Belgio,
Canada e Spagna. Tra i beni rimpatriati – ha riferito il
ministero degli Esteri – figurano ceramiche provenienti da
culture che vivevano sulla costa settentrionale oltre mille anni
fa.
Del gruppo di 198 beni culturali, 154 sono stati restituiti
volontariamente dai cittadini, 42 provenivano da sequestri
effettuati dal Dipartimento di sicurezza nazionale degli Stati
Uniti e dalla polizia tedesca, e due sono stati restituiti dal
Museo di storia naturale di Santa Catarina a Los Angeles. “Molti
hanno lasciato il Paese a causa dei traffici illegali”, ha detto
in una conferenza stampa la viceministra dei Beni culturali,
Haydee Rosas.
Il patrimonio archeologico comprende pezzi della cultura
Inca, sviluppatasi tra il XV e il XVI secolo, come sculture e
due ‘quipus’ (sistema di corde con nodi per la contabilità).
Sono stati rimpatriati anche pezzi tessili e metallici delle
culture preincaiche di Chancay, Chimú, Moche, Nazca, Lambayeque,
tra le altre, che vissero sulle coste del nord del Perù
dall’anno 100 fino a quasi il 1500.
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