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Unione Europea

Il premier belga De Croo all’Eurocamera: “L’Ue non sia un museo economico”

STRASBURGO – “L’Europa non può diventare un museo economico, dobbiamo arrivare a un vero “made in Europe” e “non possiamo usare solo il bastone con le imprese sul Green Deal dimenticando di creare il sostegno sociale necessario per queste politiche, rendendo gli investimenti ecologici accessibili a tutti”. Lo ha detto il premier del Belgio, Alexander De Croo, presentando all’Eurocamera le priorità della presidenza di turno dell’Ue.

Il capo del governo belga ha parlato anche delle questioni in materia di Allargamento dell’Ue. “Nell’attesa dell’adesione di nuovi membri, non si può restare inoperosi, dobbiamo fare la nostra parte per garantire l’efficacia dell’Ue nel momento in cui si allarga”, ha detto agli eurodeputati. “Il rispetto dello stato di diritto e della democrazia, allo stesso tempo, non può essere secondario nella nostra Unione e noi vogliamo che i Paesi candidati siano coinvolti nel dialogo sullo stato di diritto il prima possibile”, ha aggiunto.

“Abbiamo dovere verso noi stessi, verso le generazioni future, di trasmettere un’Europa più libera di quella in cui viviamo e questo non è scontato, perché riaffiorano nelle nostre società scorci delle ore più buie per quanto riguarda i diritti delle donne sotto pressione, delle minoranze e delle persone Lgbt+ limitati, il ritorno di simboli fascisti nelle nostre strade e l’aumento della violenza antisemita”, ha incalzato parlando della lotta contro questi “demoni”, che “non finisce mai e resta il nostro compito più importante”.

Se il 2024 ci porterà di nuovo “l’America first”, allora sarà più che mai “l’Europa da sola”. De Croo ha detto di non temere questa prospettiva. “Dovremmo accoglierla, ponendo l’Europa su basi più solide, più forti, e rendendola più sovrana e più autosufficiente, che dia risultati e faccia la differenza nella vita delle persone proteggendole”, ha aggiunto ancora De Croo.

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“Gli Stati Uniti d’America hanno dato una gigantesca spinta fiscale alla loro industria, un bazooka da 1.200 miliardi di dollari di sussidi che sta facendo vacillare anche i maggiori Stati membri europei”, ha sottolineato. Dall’altra parte, “la Cina rafforzare la sua presa sul mercato mondiale”. L’unico modo per non farsi schiacciare, secondo il premier belga, “è far rivivere lo spirito del grande Jacques Delors, aprendo i mercati del futuro alla concorrenza europea come l’energia, digitale, intelligenza artificiale, difesa e mercati dei capitali”. C’è un problema, ha detto il primo mnistro: “l’Europa è forte nell’innovazione ma è debole nello scalare queste innovazioni”. “I nostri giovani imprenditori oggi faticano a portare le loro idee sul mercato, hanno difficoltà a trovare capitale di rischio, a far crescere le loro attività e a conquistare nuovi mercati”, ha sottolineato.

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