Il governo dell’Ecuador ha
intrapreso una guerra contro i narcos il cui costo è stimato in
un miliardo di dollari, senza avere le risorse finanziarie per
sostenerla. Lo ha ammesso il ministro delle Finanze Juan Carlos
Vega giustificando in questo modo il progetto di legge per un
aumento dell’Iva che passerebbe dal 12 al 15%.
“La guerra interna costerà oltre 1 miliardo di dollari”, ha
assicurato. Vega, sottolineando che si tratta di una spesa che
si aggiungerebbe a un pesante deficit di bilancio e a un debito
di 4,3 miliardi di dollari con diversi fornitori di beni e
servizi allo Stato.
Il ministro ha quindi rivolto un appello al Parlamento ad
approvare l’iniziativa sull’aumento dell’Iva avvertendo che il
rischio è quello di “entrare in una crisi molto più profonda”.
Secondo dati ufficiali, nei primi sei giorni di operazioni nel
contesto dello stato di ‘conflitto armato interno’ decretato dal
presidente Daniel Noboa si sono registrati 1327 arresti in
12.974 operazioni di polizia costate la vita a due agenti e a
cinque presunti criminali. In tutto sono state sequestrate 491
armi da fuoco, 10.241 munizioni, 462 ordigni esplosivi, 268 armi
bianche, 14 imbarcazioni, 343 veicoli, 195 motociclette, 135
telefoni cellulari, 5.319 chili di droga e 2.075 dollari.
Non sono mancate in questi sei giorni le rappresaglie e le
azioni messe a segno dagli appartenenti alle 21 organizzazioni
criminali del Paese identificate per decreto come
“terroristiche” e “attori non statali”: in tutto sono stati
registrati dieci attentati contro strutture militari e di
polizia e 13 contro infrastrutture pubbliche o private.
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