PARIGI – “Mario Draghi presidente di un’importante istituzione europea? Mi pare molto prematuro, aspettiamo le elezioni, poi le istituzioni europee scelgano i loro vertici”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ad alcuni giornalisti a Parigi dopo l’omaggio alla memoria di Jacques Delors, l’ex presidente della Commissione europea deceduto il 27 dicembre. “Non credo che Draghi sia un personaggio che possa essere tirato per la giacchetta: è stato uno straordinario presidente della Bce e ha operato con lungimiranza difendendo bene l’euro con una visione più solidale anche dal punto di vista macroeconomico”.
“Oggi il primo pensiero va a Jacques Delors e al suo messaggio: l’Europa deve essere unita e guardare al futuro”, ha continuato il vicepremier, dopo la cerimonia. “Non abbiamo percorsi diversi da seguire, l’Europa è l’unica possibilità che abbiamo per essere protetti, per poter competere a livello globale con la Cina, l’India, la Russia, il continente africano”, ha insistito. “Sessanta milioni di italiani, da soli, non possono essere competitivi con il resto del mondo e credere negli Stati Uniti d’Europa non vuol dire non avere un forte sentimento di italianità”, ha poi incalzato.
Secondo il capo della Farnesina “il Partito Popolare Europeo sarà il partito chiave” alle prossime elezioni europee, tanto da essere “determinante per qualsiasi maggioranza”. “Personalmente io mi auguro di avere una maggioranza in Parlamento europeo che permetta più omogeneità e che sia formata da liberali, conservatori e popolari. Io ci riuscii quando venni eletto presidente del Parlamento europeo proprio da quella maggioranza, ma quello che è importante è la stabilità delle istituzioni”, ha aggiunto.