“L’Unione Europea semplifichi l’industria della difesa” poiché attualmente “è ostacolata dalla concentrazione degli Stati membri sulle proprie industrie nazionali”: questo il messaggio lanciato in un’intervista al Financial Times dall’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani.
L’ex ministro spiega che la guerra in Ucraina “ha funzionato come un campanello d’allarme per l’industria europea” attivando partenariati nel settore della difesa. L’Ad di Leonardo sottolinea come un sistema frammentato, in cui ogni Paese dell’Ue investe nei propri carri armati e aerei, non funziona più e ha suggerisce che gli Stati rinuncino a “un po’ di sovranità nazionale” per un approccio più globale alla difesa. Cingolani critica poi “le rigorose normative dell’Ue” sostenendo che un eccessivo focus su “principi e regole della concorrenza” ostacolerebbe il successo delle aziende europee. Cingolani cita infine l’accordo tra Italia, Giappone e Regno Unito per lo sviluppo del Global Combat Air Programme come un esempio di collaborazione, indicando che le partnership possono rappresentare un’opportunità per Leonardo di espandersi anche in Asia.