BRUXELLES – I ministri dell’Ue hanno raggiunto l’accordo politico per prorogare di un anno, fino al 31 dicembre 2024, il regolamento d’emergenza sull’energia, che include il tetto al prezzo del gas. Lo comunica il Consiglio Ue. Oltre al price cap, le misure adottate nel dicembre 2022 in risposta alla crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia includono anche gli acquisti congiunti e le autorizzazioni accelerate per le rinnovabili.
Il meccanismo di correzione del mercato – meglio noto come price cap – per proteggere i cittadini europei e l’economia da prezzi eccessivamente elevati stabilisce un sistema di misure temporanee per prevenire picchi di gas eccessivamente elevati prezzi nell’Ue che non riflettono i prezzi sul mercato mondiale. I ministri hanno concordato di prolungare il periodo di applicazione del regolamento, come proposto dalla Commissione, e ne hanno mantenuto la sostanza.
Il regolamento, adottato con l’intero pacchetto d’emergenza a dicembre 2022 dopo lunghi negoziati, si applica dal 1° febbraio 2023 per la durata di un anno e sarà dunque prorogato per un ulteriore anno, fino al 31 gennaio 2025. Anche la solidarietà attraverso un migliore coordinamento degli acquisti di gas è stato prorogata di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024. In modo analogo, il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, che si applica a partire dal 30 dicembre 2022 per un periodo di 18 mesi, sarà esteso di un ulteriore anno (arrivando al giugno 2025).
La proroga del price cap al gas, degli acquisti congiunti di gas e delle agevolazioni per le rinnovabili “è necessaria per affrontare una situazione ancora fragile nell’Ue dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha spiegato la vicepremier e ministra dell’Energia della Spagna, Teresa Ribera, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, evidenziando che le misure d’emergenza consentiranno all’Ue di “garantire la stabilizzazione dei mercati energetici, alleviare gli effetti della crisi e proteggere i cittadini da prezzi energetici eccessivi”.