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Unione Europea

Pichetto, ‘ancora criticità su norme Ue sugli imballaggi’

BRUXELLES, 18 DIC – L’Italia ritiene che restino “importanti criticità” nella proposta di regolamento Ue sugli imballaggi “e non si sia ancora stato trovato il giusto equilibrio”. Lo ha detto il ministro Gilberto Pichetto in sessione pubblica al Consiglio Ambiente a Bruxelles. Le “linee rosse dell’Italia”, ha spiegato, riguardano “gli imballaggi compostabili”, le “restrizioni ad alcuni formati di imballaggio” e le misure su “riutilizzo e ricarica”. Consentire “deroghe sul riuso a chi dimostra un’alta percentuale di raccolta differenziata e riciclo potrebbe essere un passo verso un compromesso equilibrato”, ha indicato Pichetto.

“La nostra priorità è giungere ad un testo bilanciato che metta al centro le questioni ambientali, sociali ed economiche in modo giusto ed equo. Questa è d’altronde la posizione espressa anche dal Parlamento europeo”, ha evidenziato Pichetto, ricordando che la filiera industriale italiana degli imballaggi “è composta da centinaia di migliaia di aziende e investe molti settori produttivi”.

“Riteniamo però che permangano importanti criticità e non si sia ancora trovato il giusto equilibrio tra la necessità di misure ambiziose per la gestione sostenibile degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; la fattibilità tecnica delle disposizioni chiave del regolamento; la valorizzazione dei sistemi in cui la raccolta differenziata, il riciclo e il ricorso all’uso di materia prima e seconda da riciclo sono efficaci; e il ruolo attivo dei punti vendita e dei consumatori che possano creare processi virtuosi di economia circolare da verificarsi con analisi Lca, lungo cioè tutto il ciclo di vita del prodotto”, ha osservato il ministro.

Il regolamento, ha ribadito ancora Pichetto, non è “lo strumento più idoneo per assicurare l’efficacia dell’applicazione dei principi”. Nel dettaglio, per quanto riguarda gli imballaggi compostabili, ha sottolineato il ministro l’Italia chiede: la valorizzazione del settore del packaging compostabile e biodegradabile “anche in linea a quanto deciso alla recente COP28 come alternativa alle plastiche tradizionali”; la salvaguardia di “formati di imballaggio che dimostrano un rendimento ambientale superiore nel ciclo di vita e/o ad alto tasso di raccolta differenziata o di riciclo” con “basata sull’evidenza e non su restrizioni a priori”; un “segnale di flessibilità, consentendo deroghe sul riuso a chi dimostra un’elevata percentuale di raccolta differenziata e di riciclo”.

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L’Italia ribadisce “la necessità di giungere a obiettivi comuni senza ignorare le differenze tra gli Stati membri”, ha affermato il ministro, evidenziando la volontà di essere “costruttivi” su “un provvedimento che incide su una materia complessa per cittadini, aziende e ambiente e che deve avere il consenso più ampio possibile da parte degli Stati membri”.

“Se le richieste dell’Italia sul regolamento Imballaggi in discussione in queste ore al Consiglio Ambiente” Ue “in corso a Bruxelles non verranno accolte, l’orientamento italiano sarebbe di votare in senso contrario”. E’ quanto si apprende da fonti vicine al dossier.

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