BRUXELLES, 22 MAG – “Non abbiamo parlato di cambiare i trattati, la Germania ha voluto aprire un dibattito sull’utilizzo dei voti a maggioranza qualificata previsti dal trattato ma è ovvio che le decisioni andranno prese tutti assieme. Ora la priorità è l’Ucraina, personalmente sono favorevole al voto a maggioranza qualificata (in politica estera, ndr) ma non è questo il momento di affrontare la questione, semmai dopo la fine della crisi ucraina e dopo che abbiamo concluso l’allargamento ai Balcani”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine del Consiglio Affari Esteri.
Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha espresso “preoccupazione per il dibattito sul voto a maggioranza qualificata nella politica estera dell’Ue, rilevando l’importanza di mantenere il requisito dell’unanimità per proteggere gli interessi nazionali”. Lo rende noto in un tweet Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese, Viktor Orban. In conferenza stampa, Szijjártó ha poi riferito che oggi si è tenuto “un incontro a livello di ambasciatori per quegli Stati membri che vogliono mantenere la possibilità di difendere il proprio interesse nel processo decisionale a Bruxelles”. Parallelamente, si è svolto un primo incontro che ha preceduto il Consiglio Affari Esteri tra i ministri dei Paesi che aderiscono al progetto di portare la politica estera tra le materie in cui si decide a maggioranza qualificata, iniziativa guidata dalla Germania che comprende Italia, Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Finlandia, Slovenia e da ultimo la Romania.