BRUXELLES – “È stato l’anno di una grave crisi energetica innescata dalla guerra di Russia, ma insieme siamo riusciti a sbarazzarci della nostra dipendenza dai combustibili fossili russi e abbiamo diversificato rivolgendoci a partner affidabili”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del summit del Mare del Nord a Ostenda.
“I cittadini dell’Ue hanno ridotto i consumi di energia del 20%, ma la cosa più importante è che abbiamo investito massicciamente nelle energie rinnovabili“, ha evidenziato.
Belgio, Danimarca, Germania, Olanda, Lussemburgo, Francia, Irlanda, Norvegia e Gran Bretagna raddoppieranno gli obiettivi fissati l’anno scorso a Esbjerg per la produzione di energia eolica offshore. Abbiamo bisogno di questa ambizione, ci darà tutto il vento di cui abbiamo bisogno nelle nostre vele, mentre ci avviamo verso la neutralità climatica”, ha scritto su Twitter von der Leyen.
“La Commissione Ue contribuirà a raggiungere gli obiettivi di Ostenda” attraverso “un quadro normativo più semplice con la nostra legge sull’industria Net Zero, un uso incentivato delle energie rinnovabili con la riforma del mercato dell’elettricità e forniture sicure di materie prime essenziali”, ha sottolineato von der Leyen. “L’anno scorso per la prima volta abbiamo generato più elettricità dall’eolico e dal solare rispetto al gas“, ha spiegato von der Leyen rimarcando come il mare del Nord “può diventare il principale corridoio per l’import di idrogeno rinnovabile”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato affermando che Mare del Nord “può diventare un luogo dove generare molta energia” e rappresentare “un grande centro interconnesso oltre i confini nazionali”. “Qui si può produrre eolico offshore e idrogeno pulito”, ha sottolineato Scholz, indicando che “in un tempo molto breve il Mare del Nord sarà un luogo molto più importante per la produzione di energia di quanto già non sia oggi”. Secondo il capo del governo tedesco gli Stati europei hanno bisogno di più energia eolica e più velocemente per raggiungere gli obiettivi climatici “e per diventare indipendenti dal gas russo” rendendo “il Mare del Nord la più grande centrale elettrica del mondo“, sottolinea Scholz.
Cento grandi aziende europee hanno chiesto di iniettare maggiori investimenti in porti e reti e più sostegno pubblico alla catena del valore dell’eolico e dell’idrogeno. L’appello era rivolto ai nove capi di Stato e di governo presenti a Ostenda per firmare la dichiarazione congiunta che definisce il Mare del Nord la più grande centrale energetica d’Europa da realizzare entro il 2050. “Sono necessari nuovi importanti investimenti nella capacità produttiva e nelle infrastrutture chiave come reti e porti”, è l’appello delle cento aziende, e “per avviare gli investimenti dove i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento sono più acuti, è necessario il sostegno pubblico, compreso il sostegno finanziario”.