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Unione Europea

La Commissione pronta per una stretta sui brevetti tech: “pagamenti equi”

BRUXELLES – Regole più severe per aumentare la trasparenza sui brevetti essenziali standard del tech, garantire pagamenti “equi” alle aziende proprietarie, e frenare le battaglie legali sui diritti d’autore. Sono i contenuti della nuova proposta di regolamento che la Commissione europea presenterà mercoledì, stando all’ultima bozza di cui l’ANSA ha preso visione.

Bruxelles prevede di istituire un “centro di competenza” a capo dell’Euipo, l’Ufficio per la proprietà intellettuale Ue, che si occuperà di gestire un registro dei brevetti e di aiutare le aziende a stabilire politiche di royalty “eque, ragionevoli e non discriminatorie”.

Tra le misure incluse nel pacchetto della Commissione europea, a quanto si apprende, rientrano anche una proposta di standard comuni sui tempi di accesso ai farmaci per tutti i Paesi Ue, e un voucher che prolunga i diritti di esclusiva su un medicinale in cambio della ricerca da parte delle case farmaceutiche su nuovi antibiotici. Tutte questioni su cui il dibattito è già acceso ed è destinato a tenere banco. La proposta di legislazione, il primo intervento organico dell’Ue sul settore dal 2004, dovrebbe vedere la luce dopo ben tre rinvii dovuti allo scontro tra i consumatori e l’industria farmaceutica, pronta a dare battaglia, nonché alle divergenze tra gli Stati membri.

Lo scontro si consuma in prima battuta tra i consumatori, che chiedono garanzie per aumentare l’accesso ai medicinali, e le Big Pharma impegnate a difendere le norme a tutela dei loro prodotti e dei dati, nonché la contrattazione Paese per Paese che caratterizza il sistema attuale. Uno scontro che attraversa anche i Ventisette, divisi tra i Paesi più grandi, come la Germania, che in virtù di una popolazione numerosa non hanno problemi di accesso ai farmaci e che spesso hanno anche un settore farmaceutico sviluppato, e i più piccoli dell’Europa occidentale e dell’Est che, avendo mercati ristretti o dal reddito pro-capite più basso, non sono altrettanto attraenti per le case farmaceutiche e criticano l’attuale sistema.

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Il piano dell’Ue per regolamentare i brevetti per gli standard tecnologi essenziali “infliggerà gravi danni all’innovazione europea e americana” e dovrebbe essere “abbandonato”. Lo scrivono sei ex alti funzionari degli Stati Uniti in una lettera indirizzata ai vertici della Commissione europea in vista della presentazione della nuova proposta Ue in materia.

Gli ex dirigenti – che hanno prestato servizio per le amministrazioni Obama, Trump e Biden – esprimono “seria preoccupazione” sulla possibilità che le nuove norme Ue, trapelate finora soltanto in una bozza e ancora suscettibili di modifiche, “sconvolgano l’equilibrio” nel settore e aprano “la strada ai concorrenti internazionali” come la Cina “per fissare tassi di royalty aggregati vincolanti che svaluterebbero gravemente l’innovazione europea”. Il disegno di legge, viene denunciato ancora nella missiva, “arrecherebbe un grave danno alle economie e all’innovazione europea e americana e consentirebbe ai nostri concorrenti mondiali di continuare a erodere il valore dei nostri diritti di proprietà intellettuale”.

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